domenica 5 maggio 2013

(intermezzo) O, DELLE DIFFERENZE

arrivano, e passano.
passano i parti e passano i greci, passano romani, bizantini e sassanidi, passano gli arabi e i selgiuchidi, passano mongoli, timuridi e ottomani, passano i persiani, passano i turchi, passano i russi e i tatari, passano i bolscevichi.

e oggi nei viali alberati della città rosa passano uomini dai tratti duri come quelli dei loro vicini curdi, e ragazze dai lineamenti e dalle forme sgraziate come le donne turche. la bellezza non abita certo qui. e i tacchi vertiginosi e  i vestiti attillati non aiutano culi strabordanti. anzi.
e tu li guardi passare così, seduto nel tramonto mangiando mandorle secche e bevendo birra che profuma di luppolo e altipiani.

è sentirsi straniero in terra straniera, quando tutto quello che vedi sono le differenze.

4 commenti:

occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.