venerdì 28 marzo 2014

DIO K

tu lo sai. in fondo, lo sai. sai perché non credi. non tanto nella chiesa, no, quello è chiaro, dai. no, no, proprio in dio.  tu non credi perché non sai credere. simple as that.
non sai credere, tu, proprio non riesci. non hai il minimo senso del santo. ma del sacro sì, nel sacro tu credi. credi nella vita. nell'universo. credi nell'atomo, e nell'infinito. credi nella sacralità dell'esser vivo. nella sacralità dell'esser-ci.
non credi in dio. in un dio. il politeismo è un'altra faccenda... vorresti essere politeista, ma non ci riesci.... non riesci a credere nemmeno in questo. cazzo.
tu credi solo in ciò che è. in fondo, è questo.
e ogni tanto ti ripeti come un mantra "eli eli lama sabactani". già, chissà perché... chissà perché ti ha abbandonato, il diotuo. quando sarebbe così più semplice e rassicurante crederci. credergli. quelle piccole, salde certezze che definendo il perimetro del tutto, tranquillizzano. ma lui no, lui sabactani a te, ti ha abbandonato, il diotuo. e quindi nulla. niente. non sai credere. e allora ti resta solo credere in ciò che è. 
e lo accetti. accetti questo tuo non saper credere.
non sai credere, ma vedi il sacrale. il sacrale che c'è nell'esser vivo. nell'esserci. nella primavera che fiorisce dopo l'inverno. nel vento che spazza i cieli d'azzurro e luce. nelle notti di nero e stelle e infinito e galassie e immensità.
non ti è dato il santo. ma sei capace di arrivare al sacro.

e ti basta, il sacrale. 
ti basti, sacrale.


"gli dei sono partiti, autoesiliati. dio non si sa. ma un atomo divino è conficcato in ogni cuore umano"
[©  p.g.r.]

STOCA

12°, ma stocazzo se non è primavera, questa.

sabato 22 marzo 2014

SCORRIMENTI (o de i destini generali)

a volte ti domandi se la tua vita non assomigli a linee tracciate sopra una qualche mappa (in un mondo in cui le mappe erano ancora di carta e ci si poteva scrivere e tracciare linee sopra). ed eccoti qui a tracciare un'altra linea sulla solita mappa ad unire la città in mezzo alla pianura alla città dove finisce il mare. e scorri lungo questa linea e sotto cieli grigi che ancora non piove quel che avrebbe dovuto piovere. ascolti le luci. canti pà pàpàpà pà pàpà. pà pàpàpà pà pàpà. pà pàpàpà pà pàpà....




mercoledì 12 marzo 2014

DETTO DA I.B.

" non voglio più fare l'amore con un solo uomo, è troppo spaventoso, troppo pericoloso. per anni ho corso un pericolo mortale. "


Più riguardo a Il libro Franza

martedì 11 marzo 2014

VITE CHE NON SONO LA TUA

avere tre figli. i fine settimana d'inverno in montagna a sciare, e quelli d'estate al sole al mare. le sere della settimana a casa, in città.  il rito cena e poi televisione. stando attenti a non scorticarsi troppo i nervi. quel delicato equilibrio tra mal sopportazione e proseguire una vita insieme. e chissà se si scopa il personal trainer, lei. che chi se ne frega poi. basta che non rompa il cazzo le sere che le dice che ha riunione. a portar fuori la nuova stagista. e poi, da lei.

decidere se sia il momento giusto per un secondo figlio. con il pensiero di non lasciare il primo da solo quando poi sarà adulto nel mondo.

separati in casa. letti divisi. se la fortuna gli ha dato abbastanza spazio, in stanze diverse. uno o più figli nell'altra. nell’abitudinarietà poi si diluisce tutto. e chissà quanti anni passano. e chissà se poi ci provano e sperano e riescono a tornare a vivere e a uscire e conoscere e perdere la testa e scopare...e poi cosa fanno? tornano a casa ciascuno nel proprio letto separato? e se sono fortunati in stanze diverse? chissà....

un’altra sera da uscire, anche stasera. ché da solo mai. il solito giro per locali. bere. la musica alta. parlare ad alta voce. risate. stare con persone. le donne, e le ragazze che lavorano da qualche anno e sono ancora troppo giovani per una famiglia. forse stasera la rivedi. stavolta ti fai dare il numero. o almeno la mail. così combini domani in pausa pranzo. dopodomani al massimo. chissà se è tipa da montagna o da mare, per il week end.

ritrovarsi tutti insieme la sera a tavola, per cena. dialoghi misti adulti bambini. dialoghi frammentati, di domande per far dire le risposte.  la televisione accesa. o la televisione spenta, chissà. poi dopo i denti il pigiama. metterli a letto. finalmente quiete, ora. con lei ci parla.  o con lei non ci parla ora, chissà. c’è chi vive il presente. c’è chi evade pensando un qualche altrove.

e lei ha attraversato la crisi. la crisi, e la voglia. la voglia assurda e feroce  di amare quell'altro, di uscire dallo schema, dopo quasi quindici anni... e due figli non bastano quando il cuore e la carne ti portano a sentirti triste e vuota senza quella mano tra i tuoi ricci. ma lei sa aspettare, e lascia trascorrere i mesi. e lascia passare. e torna. torna nel piccolo perimetro della vita che ha scelto. e non è questione di felicità, no. la felicità non conta mai. è essere responsabile. un sacramento da onorare. e due figli da crescere.

e ci sono così tante vite. che non sono la tua.


sabato 8 marzo 2014

SO YOUNG

il tuo corpo si sente giovane. molto giovane. pure troppo... adolescente,  tipo.
e vuole mostrarlo a tutti, che è giovane; adolescente, ed esibizionista. ok. ci sta. ma è il modo che non condividi... che insomma, va bene esibire... ma proprio con un brufolo in piena fronte?!

sabato 1 marzo 2014

KAPACITA'

"....la capacità di vivere nel mondo senza essere del mondo". capacità. capacità?! ....e tu che hai sempre creduto fosse il tuo maggior difetto...