venerdì 31 agosto 2012

BANG BANG

this is the way the world ends: not with a bang but a whimper. i mondi di t.s.eliot che finiscono in un gemito e non in un colpo.
ma vale per i mondi questa roba qui del t.s.eliot del finire in un gemito, non vale per le stagioni, evidentemente. non per questa stagione, o non stavolta, almeno, che st’estate l’estate finisce di botto, lavata via dalla pioggia fine che trasforma i 32° di ieri nei 20° di oggi. 
ed è finita così, quest’estate. not with a whimper but a bang. quando da è state diventa è stata, ormai.

ts eliot]

mercoledì 29 agosto 2012

LE FRASI PERFETTE

le frasi perfette sono l'intuizione di un attimo sono la combinazione istantanea di parole in una sequenza irrinunciabile perfetta e necessaria che ti attraversa la mente scorrendo lungo le sinapsi percorrendole sfruttandone curve anse rilievi e discese per acquisire velocità in progressiva accelerazione che nel momento stesso in cui le pensi sai che quella è la perfezione sai che non c'è nulla da togliere nulla da aggiungere né da dividere da una frase così che lo sai che se la perfezione esiste la sai la senti è lì dentro di te ora adesso in forma di parole modellate esattamente ed esattamente ordinate e sai che in nessun altro modo potrebbero essere se non così ché la perfezione è talmente perfetta che la riconosci appena la vedi ché la perfezione è intuitiva e non devi ragionarci sopra né valutarla soppesarla o considerarla la perfezione la riconosci a istinto in un attimo e lo sai benissimo che è quella la perfezione e che in nessun altro modo potrebbe essere se non esattamente così e nell'istante in cui le parole diventano frase dentro le tue sinapsi in quel preciso istante le frasi perfette ti attraversano come proiettili nella notte e sono le frasi perfette quelle che non riesci mai a memorizzare a trattenere a ricordare perché i proiettili nella notte sono piccoli e attraversano lo spazio buio più veloci della tua vista più veloci del suono molto più veloci di te e tu sei lì che stai camminando guidando facendo altro qualsiasi cosa non importa cosa oppure non stai facendo nulla stai per addormentarti a letto e certo che non ti alzi non ti muovi proprio resti immobile al sonno che si avvicina e ti ricopre e le frasi perfette che sono proiettili nella tua notte esplodono ti attraversano e passano oltre svaniscono e si perdono nel buio ne perdi parole e sequenza e respiro e ritmo e chissà dove vanno a finire le frasi perfette dopo che sono esplose e ti hanno attraversato e sono passate oltre e sono svanite perse nel buio chissà se la loro folle corsa finisce da qualche parte in qualche luogo e chissà qual è il luogo dove si fermano esauste e immobili alla fine della loro parabola le frasi perfette ora immobili e dimenticate chessò un enorme libro laggiù in fondo un libro enorme alla fine dell'universo che le raccoglie tutte da tutto il mondo da ogni tempo in ogni lingua e lì si depositano su pagine immense che si sfogliano da sé pronte ad accoglierne sempre di nuove appena pensate là dove c'è la fine di tutto un solo enorme libro per tutte le frasi perfette di ogni tempo di ogni luogo di ogni lingua e se è così allora forse torneranno a vivere un giorno alla fine del tempo e dello spazio e la fine del tempo sarà un flusso di parole in sequenze perfette che attraverserà lo spazio siderale il nero infinito il gelo cosmico l'assenza di qualsiasi cosa del vuoto assoluto attraverserà le curvature le stelle le galassie schivando pianeti orbitanti e nova che esplodono in bagliori atomici immensi e multicolori e passerà oltre le nebulose oltre le costellazioni oltre le nane bianche oltre la densità di minuscole pulsar bordeggiando buchi neri e sciami meteoritici e il flusso di parole in sequenze perfette delle frasi perfette alla fine di ogni tempo attraverserà come scie luminose il nero siderale e cavalcando lo spazio vuoto gelido immenso del cosmo cavalcando l'infinito le frasi perfette torneranno qui e negli ultimi istanti di questo pianeta ci faranno estinguere nella perfezione delle parole di tutta la storia di tutti i pensieri dispersi di tutte le intuizioni che ci hanno attraversati come proiettili nella notte e che abbiamo perduto.
oppure anche l'universo è prosaico e le frasi perfette sono perse per sempre nel vuoto nel nulla di menti che dimenticano troppo in fretta una perfezione che non gli appartiene e che non sanno trattenere.

domenica 26 agosto 2012

202.7.48, o DELLE CERTEZZE DELLA VITA


che aiutano, le certezze. per quanto minimali, aiutano. aiutano a vivere meglio, le certezze. anche quelle minimali. tipo, sapere con certezza qual è il proprio posto nel mondo. e kovalski lo sa. non all'incirca. più o meno. giù di lì, o su di qui. no, no. kovalski sa esattamente qual è il suo posto.
settore 202.
fila 7.
posto 48. 
fighez, più preciso di così...

venerdì 24 agosto 2012

PUNTO

“va bene se passo stasera a recuperare le ultime cose?”. “ah già, è vero, la sua roba”. che non ci pensavi nemmeno più, tu. dopo due anni te ne eri anche dimenticato. vinili. libri. qualche fumetto. poco d’altro. e poco di che, in fondo. tre cartoni. che recuperi dalla cantina. e infili nel baule della sua auto. e poi, siete lì, sul marciapiede, vi guardate, e senza molto da dirvi. ma forse non c’è nemmeno bisogno di avere qualcosa da dirsi, no? che basta la consapevolezza che ora, così, non ci sono proprio più sospesi tra voi. è tutto così semplice. e conclusivo. come mettere il punto in fondo a una frase.
semplice. e conclusivo. punto.

venerdì 17 agosto 2012

STORIE DELL'ESTATE 2012

il vento. caldo. il ventocaldo. così caldo che evapora pelle e respiro. e così vento che batte terra battuta, che sfoglia tra le foglie degli alberi, che disegna le scanalature delle colonne e i bordi irregolari dei mucchi di pietre sparse a terra.
il ventocaldo che sfibra e sfinisce. ogni cosa. ognuna. ciascuna. tranne una. il frinire infinito delle cicale.

non serve a nulla nemmeno raschiare il fondo del barile di qualsivoglia reminiscenza liceale tu possa avere. ogni iscrizione è un enigma insolubile. riesci a leggerla. ma non puoi cavarne alcun senso. nemmeno una remota intuizione. no.
ti piace raccontarti che il problema è il tempo passato dai tuoi anni liceali. eggià. proprio.

malgrado il caldo irrespirabile, lo fai. malgrado la sensazione di star facendo una cosa idiota, lo fai. malgrado tu sia costretto a fare ‘sta cosa idiota sotto qualche centinaio di sguardi, lo fai.
corri. corri tutta la lunghezza dello stadio. dalla riga di partenza. a quella del traguardo.
hai corso a olimpia. tu. uau. 
sì, vabbé, sei circa 2.700 anni in ritardo. embè? perché star qui a spaccare il capello?

colori. ne bastano tre. a fare un intero mondo. un mondo di tre colori.
l’azzurro terso e scintillante del cielo. del mare. e delle cupole.
il bianco splendente delle case.
il nero della terra e delle rocce laviche.
bastano tre colori a disegnare atlantide. o quel che ne resta. e che chiamano santorini.

rodi è un solo colore, invece. uno solo. il grigio. il grigio della pietra con cui è costruita la città fortificata medievale. cristiana. la rocca, le mura, il palazzo, la cattedrale. e poi, le moschee a ricordare i secoli musulmani. che in grecia nulla è stabile, tutto muta e fluisce. sempre.

grigio anche qui. grigio della pietra che fortifica, che arrocca. e che costruisce e si abita, anche. e il rosso dei tetti a ricoprire tutto il grigio. è così che la città fortificata è grigia e rossa e protesa sul blu del mare. 
l’isola che chiude l’orizzonte, una memoria di marai.
c'è venezia in ogni architettura, qui. la memoria dei secoli nei quali era detta ragusa. oggi si pronuncia dubrovnik. e sembra così lontana la guerra, ora. che era solo vent’anni fa. la guerra di cui non ci eravamo nemmeno accorti, da qui, noi.


(percorrere la geografia, qualsiasi geografia del bacino del mediterraneo, ti dà sempre questa sensazione dell’intrecciarsi della storia, o meglio delle storie. e delle genti. e ti lascia sempre con la domanda di cosa definisca realmente l’identità. qualsiasi identità. anche oggi. anche la tua.)

domenica 5 agosto 2012

SEMPRE DOPO

dopo. il difficile viene sempre dopo.
dopo, quando hai ormai finito. quando hai fatto tutto. quando è tutto dentro. quando ci sei riuscito, a farci stare tutto. quando hai chiuso il borsone. quando  ora è pronto, lì, di fianco alla porta. 
ecco. è lì che viene il difficile. esattamente lì. indovinare cosa cazzo avrai dimenticato stavolta.