sabato 30 maggio 2015

LE SOLITE DOMANDE

ok, genio. stupiscimi! cos'avrai dimenticato di mettere nel bagaglio, stavolta?

DI ARCHI E PANCHINE E TAVOLINI E SOLE

in mezz'ora sarò fuori da queste stanze. bicicletterò lungo le vie strette e storte, e da lì attraverso il parco, e poi bordeggerò l'arco (e passando getterò l'occhio ai tavolini del living, lo so già lo so già, a cercare con lo sguardo la tua figura seduta e ridere e parlare in mezzo a tutti, come l'altra sera, anche se so che non sei lì, ma ti cercherò con gli occhi). farò la curva attorno all'arco e poi bicicletterò lungo vie quiete e alberate, fino al parco, quello piccolo, il parco di mamme e bambini e macchinine di cui parlavamo ieri. cercherò una panchina al sole, e appoggerò lì a fianco la bici, aprirò il libro, e inizierò a leggere al sole.
ci vediamo lì. se arriverai.

martedì 19 maggio 2015

TIME IS ON THE OTHER SIDE

e c'è stato un momento, di certo un momento preciso c'è stato. non sai quale né esattamente quando, ma sai che di certo c'è stato, il momento preciso, perché c'è sempre un momento preciso in cui una cosa accade, anche se non ci fai caso, e poi non sai più bene quando sia capitato, quel momento lì. e quindi c'è stato il momento preciso in cui è accaduto che è cambiata la direzione nella quale vedi scorrere il tuo tempo. prima, il tempo era un segmento dietro di te che partiva dal tuo inizio e ti premeva la schiena spingendoti avanti. il tempo era un "dall'inizio a qui", e davanti era un nulla vuoto e indefinito verso cui andare, senza una fine. ora il tempo continua ad essere un segmento, ma il segmento adesso è davanti a te, parte da te e arriva fin laggiù, e là si ferma, e non va più oltre. il tempo adesso è un "da qui, a là". e alla fine del segmento, lo vedi terminare, il tuo  tempo. e per fortuna, non sai quando.
e ti va bene così.

venerdì 15 maggio 2015

FRIDAY AND THE SKY

è c'è il venerdì sera che sei qui che festeggi la settimana che finisce con una birra e tranquillity bass, seduto sul balcone, guardando il cielo piovere sui tetti.
semplicemente. così.

don't worry. be rretta.

(e c'è che i fiori stanno già sfiorendo.
e c'è che i fiori sfioriscono troppo in fretta. 
e c'è che la primavera è la vera ragion d'essere dell'estate. 
e c'è che poi, è già tutto finito, in estate. e nemmeno ti eri accorto che era accaduto tutto una stagione fa)

lunedì 11 maggio 2015

SAMSARA

ché anche i cliché a volte son veri. tipo, che nella vita non si finisce mai di imparare. ecco, è vero, non si finisce proprio. e tu, impari. e imparando, ora lo sai. che uno può anche decidere di suicidarsi. e che quando lo decide, può anche deciderlo all'improvviso. così, senza preavviso. senza possibili avvisaglie. un attimo prima, c'è. un attimo dopo, non più.
il vuoto. il nulla. il nero. 
all'improvviso. 
bastardo.

bastardo di uno smartphone di merda.



domenica 10 maggio 2015

of SPRING and SNOW and SOUNDS and MR. FADED GLORY

sono i giorni che la primavera nevica i cieli, questi, i giorni che guardi dal balcone questi cieli azzurrissimi e la primavera che danza nell'aria la neve del polline soffiato da un vento lieve, e i cieli azzurri e la luce chiara fino alle nove, ed ora e adesso, in questa luce in questo chiarore in questa neve, ora adesso è primavera, sì, è la primavera dei grattacieli in fiore, e della darsena che sboccia d'azzurro e acqua, e questa città sembra viva come erano anni che non riusciva ad esserlo più.

e c'è che ti sei stufato. già, ti sei stufato. ti sei stufato di quelli sempre contro tanto per. di quelli che non va mai bene nulla. di quelli del più egoistico nimby, quelli che le cose fatele ma altrove. di quelli che è sempre sbagliato. di quelli del benaltrismo come la sola risposta che sanno dare, ché il problema sarebbe sempre ben altro, e mai la questione in sé. quelli che alla fine devi sempre lasciare tutto com'è, qualsiasi cosa, anche la più assurda, la più retrograda, la più insensata. basta non fare lo sforzo mentale di pensare qualcosa di diverso da ciò che c'è. beh, c'è che ti hanno rotto il cazzo, profondamente. basta. basta quelli che parlano, parlano, si lamentano, senza saper mai fare nulla.

e c'è che guardi i grattacieli sotto i cieli azzurri e nei lenti turbini della neve di polline. e va bene così. li guardi nei cieli ancora chiari fin quasi alle nove, e va bene così. guardi le rondini che fanno le loro traiettorie, e hanno già assorbito la presenza di queste nuove masse verticali, e continuano a volare e fare le loro traiettorie, che a loro va bene così.
e hanno ragione loro, le rondini, sì, che davvero va bene così.



(non sai più quanti anni erano che non sentivi quella voce. tanti, tantissimi. quella voce tra le chitarre sferraglianti, o sopra un pianoforte rallentato. era primavera quando è morto, 25 anni fa. e chissà chi l'ha poi mai sentita, la storia di mr. gloria svanita... eggià... you ever heard the story / of mr. faded glory? )

giovedì 7 maggio 2015

detto da D.H.

" - com'è stata la tua vita sentimentale? 
  - transitoria. e la tua?
  - meravigliosa. e completamente solitaria "


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