mercoledì 11 novembre 2015

NOVEMBER (DOESN'T) RAIN

e così dopo settembre finisce anche ottobre. è bastato un attimo ed ecco che ti è finito via anche questo ottobre, già. che nemmeno te ne eri accorto ed è già novembre . già novembre, eggià. che il tempo ti schizza via ormai che nemmeno lo vedi passare quasi (e come passa il tempo quando ci si emoziona eh). e poi c'è questo continuo sole che non aiuta (che mica assomiglia a un novembre una roba così calda, a volerla dire tutta...). il sole di giorno non aiuta no. dovrebbe invece aiutarti il buio che arriva sempre troppo presto e sempre prima ogni sera. dovrebbe, ma non lo fa abbastanza, si vede. tu in novembre. tu che vai, e tu torni. tu che arrivi, e tu che guardi fuori dai vetri dell'ufficio. tu che la sera a guardare le stelle proiettate sotto la cupola a volta. o tu la mattina che in cima al molo a cercare le montagne dietro il mare, tra la foschia bassa a chiudere l'orizzonte, e il suo sguardo perso dietro qualche pensiero. e l'altro sguardo, lo sguardo quello con la noia di chi di mare ne vede troppo, sempre, la noia dello sguardo quando poi lo vede dalla terraferma e non solcandolo, il mare. tu che binari che scorrono veloci, e strade asfaltate. e c'è chi cambia residenza. e ha firme da mettere per chiudere la porta, ché a volte le porte si chiudono non girando chiavi, ma mettendo firme (anche su tu non le avevi mai viste le porte che si chiudono con le firme, ma ora lo sai...). novembre di riunioni e problemi. sempre le solite, e sempre i soliti. novembre biglietti che accumulano. futuri che si dipannano. presenti che si definiscono.
novembre, kovalski, è novembre.