domenica 28 giugno 2015

RUN BABY RUN BABY RUN

come sempre sono tempi incerti, e apri la porta sull'odore di pittura e di smalti. spalanchi i vetri tiri su le tapparelle. la luce inonda le stanze. e l'odore di pittura e di smalti. appendere quadri e fotografie. sulla pelle la tensione del sole e del mare di ieri. guardi tetti bruciare. sotto l'azzurro uniforme del cielo. 

corri ascoltando le luci. madonna che silenzio che c'è stasera. corri per le ore seduto a guidare. per le strade dritte e assolate. corri per l'attesa. corri per questa sospensione. corri le strade sterrate del parco. corri il perimentro in senso orario. incroci ragazze che corrono in senso antiorario, bellissime controluce del sole basso che sta per scendere dietro alberi e palazzi. respiri polvere e sudore. corri che l'amore si muove secondo un meccanismo simile a quello del mare, strana questa cosa che respiriamo e poi smettiamo di respirare. corri per quello che sarà domani. corri per tutto quello che non sai.

corri in senso orario lungo il perimetro sterrato del parco. corri polvere e sudore. corri cose da vivere, da condividere, da perdere. corri strade aperte e strade perse, strade perse e strade aperte. corri la luce bassa del sole che sta per scendere dietro alberi e palazzi, e ragazze bellissime che corrono controluce. corri qui dove tutto sembra indimenticabile. corri per i chilometri di strade dritte guidati per ore e ore, corri l'attesa, corri per questa sospensione. non sai cosa ti aspetta. e come sempre sono tempi incerti. 

corri che già lo sai. corri che ci sarò io e arriverò, felice da fare schifo e libererò tutti i tuoi pianti trattenuti. tutti i tuoi pianti trattenuti.

[© le luci della centrale elettrica]

SELFIE K (con moleskine)

SELFIE SERVICE

ma nell'era dei selfie, sarà l'ora di una foto del K?

SOME WEEKS ARE STILL LONGER THAN OTHERS

da fuori nessuno direbbe che sono cinque  giorni di silenzio. 
sei diventato molto bravo a fare finta di nulla.

venerdì 26 giugno 2015

SOME WEEKS ARE LONGER THAN OTHERS

da fuori nessuno direbbe che sono tre giorni di silenzio. 
sei diventato molto bravo a fare finta di nulla.

lunedì 22 giugno 2015

g-LEARNING

la vita ha anche questo di bello: che non si finisce mai di imparare. anche che ragazze meno che ventenni puntano attivamente uomini più che quarantenni.
la vita insegna. e tu, mammifero, impari.

venerdì 12 giugno 2015

910 (SI ALZA IL VENTO)

il buio e le parole. e respirare. la notte e il buio e scrosci di pioggia improvvisi la colonna sonora. e a seguire il silenzio e il buio. e il buio e scrosci, nuovamente. il suono ritmico e liquido attraverso i vetri spalancati. aria scorre sulla pelle. sarà il vento che si alza. o saranno le pale del ventilatore a soffitto. i gesti. le domande e le risposte. sussurrare piano. parolefiatocaldo sulla pelle. i movimenti. contatto. contatti. mischiarsi mischiandosi. mischiandosi mischiarsi. la notte il buio la pioggia la quiete l'affanno gli intrecci gli incastri le parole il timore il senso di colpa proteggere proteggersi proteggere. sciogliere sciogliendosi. sciogliendosi sciogliere.
la notte. il buio. la pioggia. la quiete. l'aurora. la luce. l'affanno. la quiete. duedidue.
gli occhi dentro gli occhi. dentro di lei. gli occhi dentro gli occhi mentre sei dentro di lei.

si alza il vento,
bisogna cercare di vivere
[© paul valery]

domenica 7 giugno 2015

310515 050615

inizia con l'odore del mare. prima ancora di vederlo, ché è già notte e nel buio il mare è solo il rumore ritmico delle onde che si frangono da qualche parte, e l'odore che riempie l'aria.
e il mattino dopo l'odore del mare e il faro a chiudere il porto e la minuscola moschea più sgraziata del mondo e le vie strette e curve sulle architetture e sulle insegne che (si) ricordano di venezia quando qui era la canea.

(e ogni volta che viaggi il mediterraneo ti rendi conto di cosa sia realmente stata venezia, lungo le sponde e le isole del mediterraneo centrale e orientale come roma e più di roma, la matrice unica di questa enorme fetta di mondo... le architetture che mischiano romanico gotico e oriente, i leoni scolpiti, le scritte in caratteri latini, le curvature delle finestre...
e ogni volta che viaggi il mediterraneo ti rendi conto di come sia e sia sempre stato una grossa e stratificata piazza comune, dove tutti sono passati, si sono incontrati, si sono scontrati...)

(e ha ragione la dottoressa "venezia è il bello di creta". tolta la natura, lo è davvero)

inizia con l'odore del mare, già. ma da qui in poi saranno colori.
falasarna è il giallo della sabbia e il rosa mosso dalla risacca, il nero delle rocce, la trasparenza dell'acqua che si fa carta da zucchero e poi blu polvere e acquamarina che diventa turchese, e in fondo il blu acciaio che trascolora in blu reale e si chiude in cobalto e oltremare.
il rumore della risacca, il rumore di piccole onde, il rumore di una piccola onda.
gramvousa venezia, ancora venezia, il forte che domina e il mare a circondarla, e l'occhio che da quassù scorre mare e terre e mare e cielo e azzurri e blu e cobalti e bianchi e azzurro fiordaliso e celeste e ciano e blu marino e blu di persia e zaffiro.
e nell'acqua trasparente della baia, i tondi neri dei ricci di mare.
balos è il bianco abbacinante della spiaggia, e la trasparenza assoluta della laguna. e il bianco vira in azzurro alice vira in azzurro polvere vira in acquamarina vira in celeste vira in azzurro e i blu, i blu, tutti quei blu il ceruleo il notte il pavone il reale il marino l'elettrico.
balos è immensa piscina naturale tra le rocce e la lingua di sabbia, da questo lato. e vento e mediterraneo, dall'altro. balos è l'icona del paradiso.
poi, dopo i giorni d'azzurri e di blu, esplodono i verdi e deflagrano i marroni, inattesi, non più abituali, attraversare i monti e le gole della propaggine occidentale sono strapiombi e coste, sono salire e scendere, sono terra, terra e ulivi, terra e oleandri, i verdi e i marroni, le alternanze di verde oliva e verde islam, il verde foresta il rosa e il bianco degli oleandri, i fiori gialli, le pareti delle colline, e le cesure delle gole, ed è la terra che si riapproria dello sguardo e lo riempie dei propri colori. 
poi lo sguardo si apre improvviso, sull'orizzonte, e laggiù, in fondo, sotto il cielo fiordaliso, si apre il mare.
elafonissi è il bianco e il nero e il rosa sulla linea della battigia, è la trasparenza prima degli azzurri infiniti prima delle righe verdi, gli azzurri che poi variano nei blu.
è vento, vento ovunque, sempre. è vento costante del cielo che ti scorre addosso, sulla pelle, nei capelli, nella camicia sbottonata, nelle narici.
palaiochora è un colore dimenticato, il giallomarrone della sabbia che finalmente torna a esistere. è un mare ritmico di piccole onde che arrivano e vanno, e arrivano e vanno, è un mare che lungo la linea dell'orizzonte diventa quello di cui parlava omero, il mare colore del vino (allora esiste! esiste davvero!!).

il cerchio si chiude come si chiudono sempre i cerchi, lì dove era iniziato. si chiude seduto al sole lungo le mura del porto che conducono al faro, e al di là della baia la minuscola moschea più sgraziata del mondo e le volte a cuspide dei magazzini, si chiude qui dove venezia si mischia con l'oriente, dove si perde il senso dei confini e delle successioni e resta solo questa visuale familiare in cui bere mentre il sole tramonta ai tavoli di un locale che manda musica downtempo e scorrendo gli schermi degli smartphone scrivendo, leggendo, editano foto o inviando parole. e respirando l'odore del mare.

venerdì 5 giugno 2015

K RULEZ

quando  sarai a capo del mondo, le priorità sono chiare. quasi intuitive. 
proibire:
le calze bianche;
le camicie a mezze maniche;
i mocassini;
i marsupi (tranne che per le cangure);
i borselli;
le calze color carne;
le canottiere da uomo;
gli slip bianchi (da uomo) (e pure i boxer bianchi);
l'intimo femminile color carne;
i risvoltini;
il golf sulle spalle;
il cardigan abbottonato;
le birkenstock (e le hogan) (e pure le crocs);
le spalline;
i chihuahua (e pure i barboncini);
i pinocchietti;
gli occhiali a specchio;
le giacche con le frange.
...e i leggins sopra la 40.

giovedì 4 giugno 2015

A CENA COL K

birra
birra
insalata greca o insalata cretese 
birra
kleftiko o stifado o giros
birra

....vale come dieta mediterranea vero?