mercoledì 8 maggio 2013

ROTTA EST SUD-EST


le colonne allineate del tempio cristiano di zvarnatnots, verticali nere contro il bianco dell’ararat.
i rintocchi delle campane di surp hripsime, suonate dal vano della porta.
il vaticano di erchmiadzin e la processione del papa vestito di nero.
il nartece tripartito di surpr gayane, e lo sposo che già che è lì che aspetta vi chiede se poi gli spedite le foto via mail.

in mezzo al nulla in cima al rilievo l’arco di charends, e ,contro il cielo, sis e masis. lassù, falchi in volo concentrico che stanno per portare morte. e prendere vita.
le verticali di roccia nella gole dell’azat. e le colonne greche del tempio di garni. e sempre le infinite commistioni della storia e della geografia, in intrecci di millenni.
le 7 chiese scavate nella roccia di geghard. e sempre le infinite commistioni dei tuoi percorsi e delle tue, di geografie. “cocciniglie, non coccinelle, cocciniglie”. e il rumore quieto e lieve dell’acqua che sgorga dentro la chiesa.

intermezzo:
ora lo sai, cosa voleva dire mandel’stam
"i denti della vista si scheggiano e si spezzano quando guardano per la prima volta le chiese armene"
e la tua vista si scheggia e si spezza anch’essa. ora la lo sai l’effetto che fa, sì. che sono dense. compatte. tozze. salde. di pianta a croce quadrata. di pietra profonda e squadrata. e non basta la cupola centrale ad addolcire un pugno chiuso e serrato. no, non basta.

verde hayastan, verde di vallate e di salite.
le rondini che cantano e si inseguono dentro la chiesa, a khor virap. e dell’alto del promontorio dominare il monastero dalle spesse mura, e la vallata fino a dove arriva l'occhio. e sullo sfondo, la presenza costante e biancheggiante.
scatti foto alla ragazza giapponese con la maglietta gialla. da qui in poi, vi incontrerete ogni giorno. perfettamente simmetrici nel percorrere questa geografia. (e chissà in quante foto di assoluti e casuali sconosciuti sei tu, ai bordi o sugli sfondi di qualche scatto. chissà quante tue immagini ti sopravviveranno, appese in qualche dove, o chiuse in qualche cd rom o in dimenticati hard disk.)
piatto altopiano infinito verdeggia e si espande. cicogne in volo contro l’azzurro, e pali della luce sollevati dal terreno con i fili a disegnare sottili parallele nere lungo le prospettive.
dopo khor virap, la terra si solleva e s’inasprisce, terra rossa e terra gialla sotto il verde. affioramenti di rocce diagonali, in lunghi costoni aguzzi.
in mezzo allo stretto altipiano verde  e sotto verticali di rosse rocce scoscese, noravank. piccole e strette e che cercano di innalzarsi, surp astvatsatsin e surp karate. cammini sulle tombe stese a terra. 
il passo senza nome che per dire qualcosa chiamate vorotan è sopra quota neve. il vento gelido che ti taglia la pelle mentre scatti foto della terra che si srotola in giù, verso il mondo. resta solo la cornice dei cartelli, e la stazione di cambio è vuota e abbandonata da chissà quanti anni ormai. la sensazione di essere a un qualche confine della terra. confine chissà tra quali dove, e chissà tra quali quando.
ma riprendi la strada, scendendo verso l‘altipiano.

10 commenti:

  1. posso dire che mi mancavano dei post un po' lunghi? :)

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    1. posso dire che mi piace darti soddisfazione? :-)

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    2. posso dire che mi piace quando mi dai suddette soddisfazioni? :-)

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. Se mi dici "puoi puoi" mi vien da far la rima con buoi e pure dei paesi tuoi.
      E ok, la smetto...e mi metto a letto.
      Lo so, sono un'idiota!

      Sopprimimi, please!
      L'umanità te ne sarà grata a vita, così a naso, eh!

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  2. Ho letto tutto. Un piacere autentico.
    Mi hai fatto pensare a un cronista e viaggiatore straordinario di cui non ricordo (lo sai come sono ahahah) il nome.
    Appena me lo ricordo ritorno.
    Baci.

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    1. che non lo so se è così bello, questo, poi. ché tutti quelli che vengono in mente a me, son morti, a ben vedere... :-)

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    2. Bruce Chatwin !!! E smettila co' st'aria cimiteriale Kov :P
      Il fatto che la gente muoia mi pare quasi banale o no? Basta che il morto di turno non sia tu o io ;)
      Baci.

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    3. Ma morire non è un problema. È la norma.
      ....la questione importante è il quando
      :-D

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occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.