domenica 12 aprile 2015

DI GENTE E CANALI E PRIMAVERE E CAPELLI E OCCHI

ed è il pomeriggio che è primavera lungo il canale, e l'aria è dolce e lieve com'è dolce e lieve l'aria del pomeriggio della primavera lungo il canale, e sei sull'alzaia dal lato in ombra del naviglio, seduto  a un tavolino del locale che affaccia sulla gente che scorre e sull'acqua che va, e guardi la primavera e guardi l'acqua e guardi la gente che va, e la vedi arrivare da lontano, lei e la sua massa di capelli ribelli come quando era ancora una bambina, questa testa enorme di capelli crespi e incasinati da nera ma la sua è una testa chiara, chiara di nocciola e biondo e castano, e dopo un po' che la vedi ti vede anche lei e le esplode il sorriso sul volto e sotto la massa enorme e ribelle dei capelli e tutto e questo sorriso enorme che le sorridi di rimando e c'è questa cosa che vi sorridete così tanto ogni volta che vi vedete che è come tirar giù tutto, i personaggi le barriere le difese, tirar giù tutto e restare sé. null'altro che sé. e il tavolino e i caffè e i sorrisi e le parole, le domande e le risposte, e le domande che trovar le risposte è sempre un casino, e "non ci credo. sei la seconda persona in tutta la mia vita che nota la macchia colorata nel mio occhio", e "l'adolescenza è la fatica e la magia dei figli" e non sai bene quanto tempo passate insieme lì seduti al tavolino lungo il canale nel pomeriggio che è primavera e le parole e l'acqua e la gente,  però sai che a un certo punto il sole è girato e siete in piena luce ora, ed è nella piena luce del sole che è girato che ora è l'ora di andare, ciascuno a far diventare sera il proprio sabato pomeriggio. vi alzate, prendete le vostre cose,  finite un qualche dialogo, vi salutate con i soliti tre baci, e come sempre non riuscite a non sfiorarvi le labbra come un gesto casuale, come un qualche non detto. ché lo sapete benissimo, lo sapete entrambi senza aver bisogno di dirvelo il motivo per cui non siete una coppia. un solo, concreto, preciso, determinato motivo. un motivo semplice e reale.
e ce l'ha addosso lei quel motivo. 
all'anulare sinistro.

12 commenti:

  1. Quanta nostalgia, Kovalski... mi fai pensare sempre troppo tu... ;-*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne vale sempre la pena. Però magari senza neanche farsi trascinare troppo dalle zavorre... ma tu sei uno di quelli bravi ;-)

      Elimina
    2. uh.... insomma, il k è pessima zavorra ....

      Elimina
  2. Risposte
    1. ahahahah sei una genietta tikli.... del male, ma un genietta
      :-D

      Elimina
  3. Ma la primavera, il sole, il canale, la gente, i capelli e gli occhi valgono sempre la pena di essere vissuti. Qualunque cosa l'anulare sinistro abbia da dire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sono d'accordo in parte, temo... ché vale sì la pena di viverli. finché questo non si tramuta però in un farsi del male gratis... ché in fondo la realtà vince sempre nella vita...

      Elimina
    2. La realtà vincerà sempre nella vita, ma non è quella che fa sopravvivere. Poi vero, farsi del male non deve essere la massima aspirazione all'interno di un rapporto :)

      Elimina

occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.