venerdì 25 novembre 2011

WET DREAM


tu non sogni mai.
anzi, no. dicono che non sia possibile. allora non è che non sogni, è che tu non ricordi i tuoi sogni. sarà così. sarà che tu non ricordi mai i tuoi sogni.
ieri notte, per esempio, ieri notte che eravate in pochi, nella piscina, e l’acqua era trasparente e tiepida e la luce fioca diffusa e rossastra, ché la piscina è nel seminterrato e lunghe scale portano fin lì, e lì nel sotterraneo c’è questa luce diffusa e con uno strano spessore rossastro, ed erano spettri quelli che giravano intorno al bordo della piscina e volevano entrare in acqua, avrebbero voluto si vedeva da come guardavano l’acqua e da come guardavano voi che davvero avrebbero voluto entrare in acqua e dentro di voi, ma bordeggiavano la piscina da fuori, camminando impazienti, e senza togliervi gli occhi di dosso, ed era donna lo spettro che ha detto che il film non era poi ‘sto gran che che stava venendo proprio un film del cazzo così, e tu poi ti sei detto ah ecco appunto lo sapevo che è un film ma cazzo io odio i film horror non mi interessa guardarlo che io odio davvero i film horror e allora dall’acqua ancora bagnato ma senza freddo che non faceva freddo no, hai detto ora mi levo e in un solo movimento ti sei buttato dalla finestra, e volavi nel vuoto cadendo verso l’asfalto anche se poi per tornare alla piscina hai dovuto nuovamente scendere le scale che la piscina era nel seminterrato e non si capisce com’è che se ti butti dal seminterrato vai giù e poi per tornare alla piscina scendi ancora e ti sei detto boh che cazzata ma tanto è un film, cazzi del regista, no? e intanto scendevi le scalinate e camminando tranquillo senza fretta schivavi gli spettri per gettarti di nuovo in acqua e e
ed erano le 6.22 quando guardavi l’ora nel tuo letto poi, e ti sei detto che mica era chiara la questione del cadere e dello scendere scale, poi, e poi ti sei anche detto che non sogni mai, tu. o quasi, mai.

2 commenti:

  1. Il regista eri tu. Ogni tanto lo faccio, torno indietro e guardo com'era. Stasera guardo come eri tu.
    Comunque un sogno tipico per me in adolescenza era di dover correre, ma non riuscire a farlo e trovarmi carponi tentare una fuga che non riusciva mai. Strani sogni, strane angosce.
    Sai che leggere sul nero stanca tanto gli occhi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...io carponi in cunicoli sempre più stretti e bassi...

      Elimina

occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.