venerdì 25 dicembre 2020

A NATALE PUOI

e il vuoto assoluto della sera di natale, mentre sei lì a fare power walking al parco. il vuoto di una città chiusa nelle case...

lunedì 21 dicembre 2020

SATURNO A FAVORE, MA IL CIELO CONTRO

perché quella volta ogni ottocentoerotti anni che c'è la congiunzione di giove e saturno, ovviamente il cielo è coperto come fosse dipinto di nuvole.


e "ohrabbia", per dirla con le parole di winnie pooh. e perché dio lo pensi molto ma non lo scrivi oraadessoqui. 

martedì 1 dicembre 2020

LE MANI ED E.

famelica, sei famelica nel modo in cui cerchi di inghiottire la mano, una delle due, qualsiasi, di solito la destra ma a volte la sinistra, sei famelica, nell'inglobarla nella bocca, ed è il tuo modo silenzioso di comunicare "faaaaaaameeeeeee" senza urla, senza strepiti, semplicemente ti inglobi la mano e silenziosamente gestisci la tua fame. tutto da sola. grandiosa.

sabato 14 novembre 2020

NOVEMBER GREY

che aprile sarà anche il più crudele, che se lo diceva quel tale che ne sa certo più di te, e anche un bel po', che insomma mica puoi metterti a disquisire con lui, no?, e beh se lo dice lui che aprile è il più crudele allora non puoi altro che credergli, anche se tu tutta 'sta crudeltà in aprile non è che l'hai mai vista, a dire il vero, ma appunto lo dice lui e allora gli credi ti fidi e ok, ma detto di aprile, crudele, sei però certo che il mese più triste&noioso sia novembre, il maledetto novembre della luce che svanisce troppo presto, del grigio sempre grigio, del mondo che sembra svuotarsi, scolorarsi e spegnersi di consunzione.
aprile crudele, ma perdio che due palle novembre. 

giovedì 5 novembre 2020

lunedì 2 novembre 2020

IN THE AIR TONIGHT

sa di notte e sa di foglie marcescenti, sa di dolce e d'umidità e di qualcosa che ti aderisce addosso e resta attaccato nei capelli e sul tessuto del giubbotto, sa di quando hai vent'anni e torni a casa di notte a finestrino abbassato a respirare il freddo e la città e la notte e la sequenza dei palazzi che passano in prospettive lattigginose, sa di quando l'autunno scivola in inverno e a "a notte la nebbia ti dice d'un fiato che il dio dell'inverno è arrivato", sa del tempo che passa e che torna ciclicamente e ti ritrova sempre lì, di notte, a respirare umidità dolce e di autunno che diventa inverno e della città che svanisce nell'odore che respiri nell'aria ad ogni respiro. 



[® guccini] 

lunedì 26 ottobre 2020

sabato 24 ottobre 2020

DEL COPRIFUOCO



(altrove, nel solito altrove, mentre cammini verso la stanza, prima che scatti il coprifuoco, e poi ti fermi, un attimo, ti fermi un attimo in questo attimo sospeso, in questo attimo prima, ti fermi davanti alla vista del mondo l'attimo prima del coprifuoco: svuotato, immoto, buio. 
quieto.
placido. 
nero.)

sabato 10 ottobre 2020

PAROLE AD E.

guardi in alto, tutto il tempo, per la prima volta non è il plafone della casa o il tettuccio del passeggino a chiuderti lo sguardo, ma sono i rami le foglie l'azzurro del cielo e i giochi di luce&ombre del sole di taglio basso&dorato del pomeriggio d'autunno, questa visuale composita e che cambia a ogni passo, e tu guardi in alto, non riesci a fare altro, guardi in alto tutto il tempo. poi, col tempo ti abituerai, e diventerà normalità e non li noterai più i rami le foglie l'azzurro del cielo e i giochi di luce&ombre del sole di taglio basso&dorato del pomeriggio d'autunno, non li noterai più, col tempo, ma oggi è la tua prima volta, e guardi in alto senza staccare gli occhi, ed è tutto stupore e curiosità. è iniziare a vivere, scoprendo. 

domenica 4 ottobre 2020

3.10.2020

e ritrovarli poi tutti lì, o se non tutti, quasi, i visi e le voci dei tuoi 15 anni, trovarsi lì con loro, di nuovo, anche se con vite ormai realizzate e percorsi camminati per lungo tratto, i volti invecchiati, eppure gli occhi sono sempre gli stessi, e così i sorrisi, e quella dolcezza di fondo di un tempo conficcato in fondo dentro di te, laggiù in fondo, dove hai iniziato ad essere "te".

sabato 26 settembre 2020

SETTEMBRE. E BELLA LÌ.

finalmente l'aria si addolcisce, la sera, di temperature da felpa, di autunno che arriva, di estate finita, di notti che dormi tirandoti su le lenzuola, di aria dolce e rasserenata. ti mancavano, i 20°. bentornati, fratelli. 

lunedì 21 settembre 2020

THE SOUND OF SILENCE

le notti sono un concerto dei rumorini che fa E dormendo, tutti questi rumorini, sibili, ansiti, sifulismi, grugniti, sospiri, singhiozzi, singulti. ti eri dimenticato dei concerti notturni dei neonati, e rischi di dimenticare anche i suoi, con il tempo. 

venerdì 4 settembre 2020

TODAY IS GONNA BE THE DAY

che ci sono giorni, nella vita, che cambiano tutto, giorni che c'è un "prima di" e un "dopo di", giorni che dopo nulla è più come prima, mai più. giorni tipo oggi nella tua, di vita.
da oggi, c'è la tua vita con E... 

domenica 30 agosto 2020

WAITING FOR SOMETHING TO HAPPEN

non è vero quel che dicono dell'attesa, che l'attesa sia essa stessa evento. l'attesa è semplicemente lasciar passare il tempo, lentamente, lentamente, dilatazione del presente aspettando che arrivi quel futuro che deve arrivare. l'attesa è tempo che si svuota del suo stesso senso, che perde le sue possibilità di essere vissuto in sé, e non si vuole altro che scorra e passi per arrivare ad altro. l'attesa è uno spreco, in fondo, uno spreco di tempo che diventa tempo sospeso.

venerdì 21 agosto 2020

SHIFTING

è nella luce giallodorata che l'estate trascolora verso l'autunno, impercettibilmente, giorno dopo giorno, tramonto dopo alba dopo tramonto dopo un'altra alba, impercettibilmente che se non ci fai attenzione rischi di non notarlo finché non sarà già lì, l'autunno, finché non sarà tutto già avvenuto, ma è qui questo lento scorrere, questo passaggio, è nella luce diversa che ricopre di giallo ogni cosa come patina traslucente, è nel lento mutare delle orbite e delle ellittiche, è nei giorni che passano giorno dopo giorno. passano. e tu attraverso di essi. 

lunedì 17 agosto 2020

SPERANZE

dicono che il covid sia alle spalle. speriamo, anche se tu non ti fidi. e se è alle spalle, speri che stavolta usi la vasellina... 

domenica 16 agosto 2020

DETTO DA M.K.

"non ignorava questo grande segreto della vita: le donne non cercano gli uomini belli. le donne cercano gli uomini che hanno avuto donne belle."


sabato 15 agosto 2020

TUTTA MIA LA CITTÀ

canti la canzone tra te e te, mentre pedali, la canti a mezza voce, la canti tra te e te a mezza voce e ti risuona più in testa che nelle orecchie, la canzone, mentre pedali, mentre pedali canti il ritornello, la sola parte che sai, il ritornello della canzone è la sola parte che sai ed è quello che canti in un loop continuo, il ritornello, canti a mezza voce tra te e te il ritornello della canzone, è perfetto, stamattina, è assolutamente perfetto, è la cosa perfetta da cantare mentre pedali le vie deserte e quiete e luminose di sole di un sole dorato che fa risplendere ogni cosa di luce dorata, quella luce di quando l'estate sta finendo e trascolora nella luce dorata verso l'arrivo dell'autunno, luminosa e chiara e dorata, e le vie luminose e quiete e deserte della mattina che la città è vuota d'estate e di tutto, niente auto nelle strade niente auto nemmeno parcheggiate, svanite tutte, svaniti tutti, e in questa città di vie deserte e quiete e luminose pedali e canti tra te e te a mezza voce il ritornello della canzone e la luce dorata, ed è tutto perfetto e l'aria è lieve e luminosa e sì, stamattina sì, stamattina è davvero tutta tua, la città. 

venerdì 14 agosto 2020

DETTO DA B.Y.

"ataru forse sarebbe venuto anche quella sera o forse no. e ci saremmo bevuti un tè, o forse no. un giorno avremmo preso strade diverse, forse domani, forse tra vent'anni. nuotavamo nell'atmosfera come microrganismi. ci univamo, ci separavamo, rispondevamo a una logica immensa e incomprensibile, eravamo parte di un unico meccanismo e come tali nutrivamo desideri, ci abbandonavamo alla corrente, insistevamo. non è affatto salutare, ma è la vita, non c'è altro modo di spiegarlo."

sabato 11 luglio 2020

DETTO DA G.S.

"[cinquant'anni] è come una seconda giovinezza con in più la coscienza precisa d'essere giovani, la coscienza del come godere, toccare, guardare. cinquant'anni, età d'oro di scoperte, cinquant'anni, età felice ingiustamente calunniata dall'anagrafe e dai poeti."

DEI GIORNI VIA DALLA CITTA' DI M



(... e le onnipresenti cicale della valpolicella...)

martedì 9 giugno 2020

PRONTI-VIA!

comunque è bellissimo, davvero bellissimo,k, che sei nell'anno che il 4 diventa 5, e pronti-via nell'anno del cambio di decina avere un attacco di gotta.
e niente, welcome to the fifties, k!

che poi, peraltro, non è imbarazzantemente demodé, la gotta? 

lunedì 1 giugno 2020

QUANDO HAI GLI OPERAI IN CASA

quando hai gli operai in casa, non sai mai quando è finita.
quando hai gli operai in casa, finiamo venerdì. veniamo anche sabato. va bene se lunedì siamo lì?

quando hai gli operai in casa, c'è uno strato di polvere -o segatura dipende da quali operai- sopra ogni cosa, roba che tipo pompei, ma prima degli archeologi.

quando hai gli operai in casa durante il lockdown e tu sei in smart working, ancora di più. 

quando hai gli operai in casa il vero lavoro inizia dopo. 

quando hai gli operai in casa, e adesso scava, k... 

sabato 23 maggio 2020

CERTE SERE

(il rumore della pioggia, sui tetti e sull'asfalto dei cortili. l'odore dell'aria, che sa di bagnato e di cemento, di primavera e di sere chiare. l'odore dell'aria, che sa dei tuoi quattordici o sedici anni, chissà perché.) 

sabato 2 maggio 2020

DEL TEMPO CHE PASSA IL TEMPO

del tempo passato sul balcone a cercare il sole del mattino, che almeno il sole prendiamocelo come beneficio di questi arresti domiciliari che non passano, non passano, non passano no questi arresti domiciliari, giorni su giorni su giorni qui, e allora il sole del mattino sul balcone a est, tra le piante che nel frattempo hanno deciso di fiorire e diventare colori e profumi, e tu con il laptop sulle ginocchia a lavorare o negli innumerevoli hangout di cui è piagato questo tempo di smartworking, che tu vorresti lavorare in verità, ma passi il tempo a parlare e parlare e parlare e intanto che parlate in riunioni infinite che la gente soffre la solitudine chiusa in casa soli a lavorare e allora riunioni su qualsiasi cagata e nelle innumerevoli riunioni in hangout il lavoro si accumula e poi ti toccano le sere, ti toccano i week end, ti toccano i festivi e i giorni di ferie che devi comunque prenderti anche se lavori quasi senza soluzione di continuità, e ti resta il sole del mattino sul terrazzino a est, ti resta a un certo punto la sera staccare e correre in tondo nel cortile dei box auto la sera una sera su due, e ogni tanto una mezza giornata che ti imponi via dal lavoro per non implodere, una mezza giornata di fine settimana per fare finta che puoi anche permetterti di non lavorare.

e dal terrazzino a est c'è un mondo diverso, c'è un mondo di cieli azzurri e giallosole, e tetti che digradano e che si aprono su prospettive ariose di tetti e tetti a scalare prospetticamente, un mondo di pollini bianchi batuffolo portati dalla brezza che si infilano ovunque in ogni angolo e sottodivano o letto della casa, e quando scollina la metà mattina inizia un mondo di odori delle cucine  degli appartamenti vicini dei condomini ad anfiteatro attorno e sembra di respirare gli odori di vecchi libri, di altri tempi, i soffritti, la carne a rosolare prima di essere arrosto, i sughi di pomodoro, quegli odori che era dall'infanzia che non respiravi, e poi c'è un mondo di voci di gente che parla al telefono su altri balconi o bambini che giocano solitari giù nei cortili o voci che dalle finestre aperte filtrano fuori dialoghi quotidiani di coniugi con decenni di convivenza e abitudini congiunte, e le voci dei due nipotini piccoli che un giorno sì e uno no la figlia ora mamma porta da sua madre ora nonna per lasciarli lì una mezza giornata (e pensi sempre al bisogno che ha la figliamamma di staccare qualche ora ogni due giorni, e pensi anche a quando questo bisogno di aver respiro dai figli si risolverà in contagio della mammanonna ormai anziana... e si vede che il concetto di lockdown non è chiaro a tutti, ma soprattutto vedi che il concetto di avere cura dei propri anziani non è proprio di tutti i figli adulti... e pensi ai tuoi di genitori che ora son due mesi che hai scelto di non vedere per non rischiare di trasmettergli nulla, e pensi alla figlia che da più di due mesi non vedi per la geografia che vi separa e che chissà per quanto ancora vi separerà). e dal terrazzino ad est c'è un mondo diverso, e c'è la vita che si infiltra nelle tue ore, e che ti sembra di tornare indietro ad altri mondi, a suoni voci odori profumi che forse davvero è da quando eri bambino che non ti erano più accaduti che credevi non esistessero più e invece era la tua vita che non li aveva, semplicemente, ma loro erano e sono stati e sono qui, tutt'intorno al mondo che abiti e che vivi tu.

del tempo che passa il tempo, in tempi di lockdown. 

sabato 11 aprile 2020

DELLE STAGIONI, E DEI CAMBI

e mentre continua il lockdown, fuori il mondo continua a scorrere il proprio tempo, nelle successioni dei giorni e delle notti e ancora giorno, nelle settimane che si fan mesi, e i mesi diventano una nuova stagione, e cambia l'aria la luce e la temperatura, e diventa l'ora di cambiare anche l'armadio, e ti viene da ridere dover cambiare i vestiti mentre tu sei sempre chiuso dentro.
e speri che uscirai di nuovo, prima del prossimo cambio, tra due stagioni...

mercoledì 25 marzo 2020

DETTO DA A. C.

nessuno aveva ancora realmente accettato la malattia; per la maggior parte, erano sopratutto sensibili a quello che turbava le loro abitudini o toccava i loro interessi.

domenica 22 marzo 2020

LA VITA AL TEMPO DEL LOCK DOWN

e passa anche la seconda settimana di arresti domiciliari del lock down che blocca quasi tutta la nazione a casa nel tentativo di bloccare lui, il virus,  sperando che stia funzionando questo blocco di quasi tutti o almeno di molti, che molti altri hanno lavori da fare non da casa e devono comunque muoversi e uscire e andare e tornare, sperando che funzioni questo blocco nel bloccare il virus bloccando noi, sebbene al momento la contabilità al continuo rialzo di infetti e ospedalizzati e morti quotidianamente martelli da ogni canale di comunicazione che sia social o d'informazione e crea questo clima esterno via via più cupo e che spinge sempre più in direzione di misure restrittive, e nel frattempo che spinge chi è meno dotato di neuroni funzionanti o di basico banale senso civico a scappare verso sud su treni notturni portando in tutta italia le bolle rosse delle infografiche dei contagi, e che spinge ad allungarsi sempre più le code fuori dai supermercati tra gente che accaparra e gente che va a fare la spesa una due anche tre volte al giorno piuttosto che restare soli con se stessi in casa, e fuori dai vetri dell'appartamento isola di calma isolata e isolante dal mondo svuotato e silente di strade senza traffico solo un'auto ogni tanto e ogni trenta quaranta minuti le sirene di un'ambulanza che si fa strada verso l'ospedale, fuori da questi vetri il cielo chiaro dei giorni di inizio primavera che scintillano azzurri e poi grigi di temperature che crollano di nuovo in un balletto al confine tra le stagioni, il silenzio delle strade appunto e le cadenzate sirene, e la calma interna dell'isola di calma che è sempre stato l'appartamento in cui vivi.

sono settimane di smart working, per te, e per voi, sono settimane che leggi sui social di gente che si annoia e non sa cosa fare, a casa in smart working, come fosse mezza vacanza, come avere molto più tempo, e tu invece lavori a ritmi densi e convulsi, nella sequenza di call e riunioni e videochiamate, nella fortuna che ti ha voluto promosso e con doppio ruolo da ricoprire proprio mentre il mondo normale collassa e si blocca e il lavoro si blocca e collassa e c'è da reinventare tutto da gestire una crisi senza tracce o storico che ti aiutino a sapere come fare ma dovendo invece trovare soluzioni a tutto, e gestire crisi e persone, e al contempo immaginare il futuro e quando e come ripartire; sono settimane di musica di fondo, di divano alternato a sedie di metallo alternato a sedie di plastica alternato al terrazzino col sole e il laptop sulle cosce, sono settimane di casa e casa e casa, e uscire solo per rare spese o per piccole corse per non implodere di stasi, sono settimane di film serali e crollare presto e poi di notte svegliarsi nel buio ché era troppo presto crollare così presto, sono settimane di birre stappate prima di cena per fingere un aperitivo al tuo pub piccolo rituale settimanale, settimane senza palestra e di esercizi improvvisati in casa per cercare di tenere un po' di forma per non diventare sedia o divano anche tu, settimane che hai preso in mano la peste di camus ed è folgorante leggerla ora, ora che orano è qui e ora e tu ci sei dentro, e nella notte le colonne di camion militari che lenti portano via le bare che bergamo non riesce a smaltire, e stai e state schivando il male e va benissimo così sperando di continuare a resistere al contagio a non farvi trovare o se arriverà a farlo in forma asintomatica o fossanche leggera, sperare sperare quanto tempo a sperare, sono settimane che b è solo una voce al telefono o una videochiamata ogni tanto e riuscire ad esserci comunque, anche in questa nuova distanza e divisione, e riuscire a superare anche questa divisione e questa distanza, sono settimane che la pancia cresce, lenta e inesorabile, e piccolasenzanome lenta e inesorabile nella pancia che cresce cresce anch'essa, e quando poggi la mano sulla pancia che cresce ti chiedi cosa la aspetta e che mondo è che vita sarà quando sarà qui anche lei. e speri di esserci. 

sono settimane lente e velocissime, le settimane del coronavirus. sono settimane strane e inattese. sono settimane così.


com'è che gli anni che passano svelti / sono fatti di minuti lenti?
[dente]

mercoledì 11 marzo 2020

LA VITA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

e di certo non puoi dire che non vivi tempi interessanti. 

che sono invece straordinari, questi tempi, talmente straordinari che non sarebbero stati credibili in alcun film, ma la solita produzione di serie b, ed allora ecco il virus che si diffonde, la mortalità alta e molto selettiva, le misure che chiudono tutto, e chiudono tutti dentro casa.
e l'incredibile così è reale, ora, e vivi quello che era impossibile immaginare come una possibilità reale. 

e sperare di sopravvivere, a tutto questo, tu, e la tua cerchia degli affetti profondi, e la cerchia allargata degli affetti, e la tua cerchia esterna, anche.
sopravvivere, al tempo del coronavirus. 

domenica 1 marzo 2020

(in memoriam)

mi sento scossa, agitata-a agitata-a, un po' nervosa-a, uóuó, acida come di più non si puó di più non si puó, come un acido, uóuó

r.i.p., elisabetta
(e per per i miei 28 anni di passaggio lì a pordenone e a squarciagola sulle strade di furlanìa)



sabato 29 febbraio 2020

FORMIDABILE QUEL MESE

quando un febbraio qualsiasi fa proprio di tutto per rendersi assolutamente memorabile, anche senza coronavirus ed epidemie varie: tu inizi i 50, b compie i 18, vieni promosso nel board of directors, e gli esami dicono che va tutto bene, che è una lei e che arriverà a fine estate. 
sembra abbastanza roba per svoltarti la vita, qua... 

sabato 15 febbraio 2020

DEI GIORNI DELLA VITA. 5 VOLTE K.

e il 4 scivola nel 5. e accade quando deve accadere, ché queste cose accadono da sé, e accadono quando accadono, e non dipende da te, che tu lo voglia o no.
e se non puoi decidere se farlo accadere e quando, tu puoi decidere dove farlo accadere, e come. e tu decidi che accada in uno degli scenari più belli del mondo, e lo fai accadere facendo il giro completo della SellaRonda, 40 chilometri di piste innevate, rocce immense stagliate contro cieli blu, e scenari da togliere il fiato. ed è volerti bene anche questo, regalarti un compleanno così.

(e ricordi quando avevi un altro nome, che kovalski un tempo era tarab, e ricordi quando eri "un trenta&qualcosa metropolitano", ed eccoti qui che non sei più T ma sei K, e non il 3 ma nemmeno il 4, ché da oggi iniziano con il 5, gli anni tuoi...)

venerdì 14 febbraio 2020

mercoledì 5 febbraio 2020

VISIONS OF CHINA

non hai chiarezza sui numeri del coronavirus che provengono dalla cina, quanti siano gli infettati reali e quanti davvero i decessi ad oggi, non è chiaro quindi se sia una epidemia limitata con una mortalità al 2% oppure una pandemia estesa con mortalità a doppia cifra.
ti rendi conto che non sai se stai guardando accadere un fatto di cronaca, o l'inizio di qualcosa che porterà alla morte di molte persone che conosci e forse anche alla tua. 

è un film di cui non conosci la trama, la vita, di cui non ti è chiaro quale sia il flusso narrativo principale e quali le sottotrame, e nel quale non c'è nemmeno la colonna sonora a farti capire quali siano i momenti topici. e questo in fondo se ci pensi bene è parte della sua irripetibile bellezza... 

domenica 2 febbraio 2020

02.02.2020

o, del giorno palindromo.

ti chiedi se arrivato a sera, ricomincerai tutto scorrendo all'indietro per ritrovarti poi nuovamente al risveglio di stamattina. dei dubbi, quelli fondati. 

domenica 19 gennaio 2020

DI NEVE E CIME E GELO E LAMA SULLA PELLE

l'aria taglio gelido sulla faccia mentre risali le piste nella luce ancora incerta del primo mattino, e gelida mentre scorre il rumore della neve ghiacciata sotto le lamine. il qui e ora della natura quando sei ancora solo tu, qui.

martedì 14 gennaio 2020

PRIMO CONTATTO

il battito è leggerissimo, eppure molto veloce. l'effetto è di accelerare il tuo tempo. come un proiettile. 
accelera come un proiettile, il tempo, e allo stesso tempo curva, anche, in qualche modo, piegandosi fino al 2001.

13.1.20 MENTRE LE OMBRE SI ALLUNGANO

in versioni scarnificate e rese più ostiche, con sprazzi di tromba che solo loro, tornano dalle curve della memoria le parole che erano colonna sonora dei tuoi novanta e dei tuoi zero. al punto che riaffiorano da sé alla memoria, e le canti sottovoce anche tu mentre le senti cantare sul palco. "è come avere magia e non saperla fare andare via"...

lunedì 6 gennaio 2020

IL K vs IL CELESTE IMPERO

il finale è complesso, e si intitola "col cazzo che il k volerà mai più china air".
il primo volo è come prenotato. bene così.
il secondo volo senza preavviso è stato spostato di un giorno; vi trovate bloccati una notte e un giorno in cina. prenoti l'albergo, e amen, vi costa un giorno, ma va bene così.
il terzo volo quei geni di cinesi non lo hanno spostato; ergo atterrate alle 4 del mattino a roma e alle 6 scoprite che non avete volo prenotato per milano perché il vostro biglietto era sul volo di ieri, ma ieri eravate in cina.
infinite bestemmie e poco meno mille euro dopo, siete a milano. fottuti musi gialli.

mercoledì 1 gennaio 2020

DEL 2019 DEL K

di luoghi


di suoni
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di parole 



d'immagini