in versioni scarnificate e rese più ostiche, con sprazzi di tromba che solo loro, tornano dalle curve della memoria le parole che erano colonna sonora dei tuoi novanta e dei tuoi zero. al punto che riaffiorano da sé alla memoria, e le canti sottovoce anche tu mentre le senti cantare sul palco. "è come avere magia e non saperla fare andare via"...
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occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.