venerdì 27 dicembre 2019

27.12 - DEL MOMENTO IN CUI TUTTO CAMBIA

il rumore dell'oceano, sordo e cupo e fisso al fondo di ogni cosa. la voce che il mediterraneo non ha.


dal soggiorno parli guardando fuori due uccelli che volteggiano e SBENG il colpo secco improvviso contro la vetrata e rimbalza sul patio e da steso alza la testa una, due, tre, quattro volte, apre chiude il becco, pensi "è sopravvissuto allora bella lì" e la testa crolla ed è immobile ora. e resta immobile, da ora in poi.
l'altro uccello atterra sul patio di legno, si ferma a mezzo metro. lo guarda per un po' che non si muove. e vola via.

è quasi sera sei sul patio di legno che annaffi le piante o semplicemente il prato di questa terra secca e polverosa, e ti sorride e si avvicina e parla sottovoce. la prendi sotto il braccio, e sorridi. e forse è successo, forse inizia da qui. 

martedì 24 dicembre 2019

25.12

che allora è vero che qua tutto è a testa in giù, ché che cos'è se non a testa in giù un natale sotto il sole e in pantaloni corti? e nemmeno sembra natale, così. e di certo non è bianco, il natal, da qui. 

24.12

l'occhio ti dà fastidio, oggi. piccole macchie in movimento alla periferia del campo visivo; trasparenze che scorrono davanti alla visione; appannamenti momentanei. ti dici che è stanchezza da jet lag e che poi passa. ti dici. ci conti.

secondo giorno di camminate all'ombra dei grattacieli in fiore. nell'aria dolce e lieve di temperatura che non sembra nemmeno l'estate di quaggiù. per ora la temperatura è clemente, da inizio primavera. finché dura. ci conti.


lunedì 23 dicembre 2019

23.12

del primo giorno a testa in giù, dopo l'arrivo notturno e i grattacieli luci sparse nella notte australe.
del cbd delle grandi strade e del costante e denso flusso umano pre natalizio, e dei piccoli vicoli laterali, invisibili e non notati se non li cerchi volontariamente con lo sguardo...

venerdì 29 novembre 2019

DEL BLACK FRIDAY

capisci che non puoi più assolutamente definirti giovane, ma proprio no, quando l'acquisto on line del tuo black friday è il pacco extra di ricariche swiffer. giallo. un pacco. di ricariche. di swiffer giallo. e sei contento. perché in effetti era un maxisconto. 

giovedì 3 ottobre 2019

VITA D'AZIENDA

oggi in ufficio hanno distribuito le borracce in alluminio. per evitare lo spreco delle bottigliette di plastica. una a testa, così che ciascuno abbia la propria. borraccia in alluminio. da riempire per l'intera giornata di lavoro. borracce. in alluminio. da riempire. per l'intera giornata di lavoro. una intera giornata. 25 cl. venticinque. cl.

... la quantità perfetta. ma certo. per il moscow mule.

domenica 29 settembre 2019

DEL CIELO DI NORD-EST

cieli di temporali nel cielo del nord-est, nuvole enormi e nere caravelle che solcano scure e lente l'azzurro da nord a sud, indecise se scorrere enormi e nere o se conflagrare.

sabato 28 settembre 2019

TRICO-LOGICA

the passing of time, and its sickening crimes, e vedere sulle tue braccia i primi peli bianchi, sickening crimes...

[@the smiths]

martedì 24 settembre 2019

DELLE MATTINE D'AUTUNNO DELL'AUTUNNO DI CITTÀ

l'aria chiara della mattina d'autunno che cammini le vie dei palazzi d'ottocento luminosi dei cieli d'azzurro e luce gialla di taglio basso, gli scratch gentili di dummy nelle orecchie, prima segui il flusso degli studenti universitari che allagano i marciapiede, e poi al ritorno controcorrente ti infili in sequenza negli spazi vuoti che lasciano casualmente tra loro. in the center of the city where all roads meet.

[@joy division]

mercoledì 28 agosto 2019

MARTEDÌ 27

il finale è un anticlimax, colombo è città e città tropicale, caos del mercato, clacson, folle, marciapiedi rotti, e poi altrove, in altri quartieri, palazzi coloniali, benessere, ricchezza. una tappa di passaggio sulla strada del ritorno. senza molto altro da aggiungere.


lunedì 26 agosto 2019

LUNEDÌ 26

anuradhapura, 2700 anni fa un villaggio, poi una città, poi capitale, poi invasioni e riconquista e poi ancora invasioni e riconquista, poi la giungla a sommergere la storia, poi la riscoperta. ora le rovine. 

sacred bodhi tree, sono 2300 anni che questo albero è sacro per l'uomo, e anche oggi esseri umani in coda per venerare un albero... esseri umani. in coda. per venerare un albero.
rovine, stupa, alberi, scimmie, paludi, mattoni, colonne, uccelli, laghi artificiali di 2000 anni, fondamenta di palazzi, fedeli in bianco, l'arancione dei monaci, bianche alcune e mattone altre le cupole, verde la natura, fiori e fiammelle accese. 


domenica 25 agosto 2019

DOMENICA 25

mihintale, dove inizia la storia del buddismo singalese, rocce e strutture monastiche riemerse dalla giungla dopo quasi un millennio, il bianco dei buddisti l'arancione dei monaci e dei novizi. Il bianco e il rosso dei musicisti cerimoniali, il tramonto arrossa la sera under a blood red sky.


sabato 24 agosto 2019

INTERVALLO o, delle cose che sono ovunque qui

il curry e il piccante colazione pranzo e cena, colazione pranzo e cena, snack no perché non mangi snack, qui. le scimmie dai capelli di trump, e le scimmie muso nero. le mucche libere, e quando decidono di camminare sulla carreggiata lungo la strada. il caldo che è come respirare un phon acceso. sorridenti, sono sempre sorridenti. i pavoni endemico nelle foreste e nella macchia. i suoni sconosciuti degli uccelli di qui, che all'aurora si risvegliano tutti insieme, strepitii e canti e fischi e cinguettii e versi e sciocchi e richiami. le caccie dei pesci che fanno increspare la superficie del mare, e pesci che saltano fuori dall'acqua nella via di fuga. il regno delle api piaggio, qui, a migliaia, nemmeno in italia negli anni 70, le chiamano tuc tuc le api piaggio qui. la terra rossa che è tutto come un enorme campo da tennis. i cani randagi, ovunque. i cocco arancioni, che quelli marroni quasi non si trovano. aquile che plana o sulle correnti e sui venti. tonnellate di avocado, ovunque, il bene più diffuso dell'isola. il bianco dei buddisti nei templi. le vestigia coloniali dei forti, dei palazzi lasciati in eredità e ancora usati, unita all'onnipresente caratterizzazione di tropicale delle piante, dei fiori violenti, della natura ovunque.

SABATO 24

e il tredicesimo giorno il k si riposò.

venerdì 23 agosto 2019

VENERDÌ 23

road trip road b424, cieli bassi e chiari di nuvole a caravelle che scorrono veloci da ovest verso oriente, cieli che scorrono dalla terra verso l'oceano. 

scenari tropicali, palme, case diroccate o semidiroccate - anche quelle abitate- tetti in lamiera o di foglie di palma, facciate rosa blu azzurro verde lilla ocra
passato l'estuario del fiume, sulla sinistra le vasche delle paludi salate per far essiccare il sale.

promontorio kuccaveli, lo stupa di più di 2000 anni ora è una stazione radar, da lì solo oceano o spiagge e onde e cielo e nuvole rapide.

girihandu seya, più di 2660 anni, primo stupa costruito al mondo e primo tempio buddista in sri lanka. solitario, silenzioso, solo i suoni della natura, lo stupa color mattone i buddha bianchi le colonne grigie.



i campi di riso a riposo della stagione secca, riconoscibili dalla sequela di rettangoli nei campi. 
l'odore di mare della kokkilai lagoon , la strada rossa di terra battuta attraverso la laguna marina di acqua bassa e di mangrovie, aironi e pellicani e ibis, e il silenzio del vento caldo e l'odore di acqua salmastra.
sulla strada del ritorno, l'aquila che beveva dalla pozzanghera sull'asfalto, mentre voi fermi a pochi metri di distanza sulla strada aspettavate che finisse per andare avanti con l'auto...


giovedì 22 agosto 2019

GIOVEDÌ 22

trincomalee, cadente e tropicale, edifici a uno o due piani, colorati, facciate non finite, baracche, mucca che cammina per strada, negozi di pesce secco, frangipane in fiore, cervi maculati dietro l'angolo, come fosse la cosa più normale del mondo. 

fort frederick, vecchio forte olandese a chiudere il promontorio oggi presidio dell'esercito cingalese, decadenza coloniali ed alberi enormi che sovrastano le costruzioni, come un mondo invertito rispetto al mondo cui siamo abituati noi, cervi maculati ovunque, soldati armati. 



koneswaram kovil, multicolore e affollatissimo (di divinità in forma di statue) tempio indù a strapiombo sull'oceano indiano, che non può che essere sacro dalla preistoria un luogo come questo, e sei certo che era una coda di balena quella che hai visto in distanza tra le minuscole virgole bianche delle creste d'onda a due terzi della distanza tra te e l'orizzonte. bere il cocco, e poi mangiarlo mentre il vento sferza la palme; a volte è così bello vivere un cliché. 


mercoledì 21 agosto 2019

MERCOLEDÌ 21

ritigala, comunità di monaci animisti nella giungla dal 300 a.c. al 1000 d.c., I sistemi di canalizzazione dell'acqua, gli edifici, pietra grigia a incastro, oggi la maggior parte inghiottita dagli alberi e dalle radici, il silenzio umano la sinfonia della natura, il vento, le fronde degli alberi, gli uccelli, i picchi, le scimmie in lontananza. la natura che riconquista lo spazio che si era conquistato l'umano.

uppuveli. l'oceano indiano, quieto come un mare, azzurro sotto l'azzurro del cielo. ora fermarsi un poco, qui.

martedì 20 agosto 2019

MARTEDÌ 20

polonnaruwa, l'estensione delle rovine della seconda capitale dell'isola è impressionante, immaginarla sfarzosa e piena di vita intorno al mille, e poi abbandonata e ricoperta di vegetazione per secoli, palazzi di 7 piani collassato alle fondamenta, templi lunghi decine di metri, lo stupa alto 45, mattoni rossi e talvolta granito, l'immensità della storia e del tempo che tutto erigono e tutto cancellano. omnia mutantur, nihil interi.
pidurangala rock, di nuovo quella roba lì maledetta che i gradini in salita son sempre più di quelli in discesa, i bastardi, e poi alla fine della salita l'ultimo pezzo è da scalare arrimpicando massi, e i 38 gradi umidi di giungla e il fiatone, ma poi arrivato sul lastrone di roccia della sommità, nel vento teso lassù in cima a guardare 360° di giungla laggiù in basso, e di fronte a qualche centinaio di metri la roccia immensa di sigiriya piantata come un enorme sasso giallo di 370 metri di altezza conficcato dagli dei in mezzo alla giungla, beh, ne vale veramente la pena, per vedere il mondo da quassù.


lunedì 19 agosto 2019

LUNEDÌ 19

arulmihu sri muthumariamman thevasthanam, tempio indù di colori urlanti saturo di statue e divinità.

nalanda gedige, l'arco di una porta di mille e duecento anni fa tra gli alberi, e un percorso di colonne di pietra spezzate, fino allo spiazzo, tempio di pietra, pagoda di mattoni, scarnificati dal tempo, il recinto dell'albero di bodhi, il silenzio del lago che circonda da tre lati e il fruscio delle foglie mosse dal vento. qui è tempo fuori dal tempo.




c'è quella stregoneria che è propria dei gradini delle lunghe salite: i gradini a salire sono sempre tra il triplo e il quadruplo dei gradini a scendere. e anche stavolta il maleficio si ripete. poi, dopo la fatica e le madonne che tiri come freccette, in cima alla salita, dambulla è monastero lungo come un corridoio di arcate bianche steso sotto lo sperone di roccia. sale scavate nelle grotte. buddah distesi. e buddah innumerevoli seduti nelle diverse posizioni. quassù il caldo è alleviato dal vento di termiche, e fa muovere le foglie a goccia dell'albero di bodhi.


domenica 18 agosto 2019

DOMENICA 18

kandy, e il  sri dalada maligawa, tempio della reliquia del dente sacro, folla in fila per la cerimonia, costruzione ufficiale per nulla interessante artisticamente, tamburi  e flauto, la bellezza è nei piccoli templi nell'enclave esterno di fronte al tempio principale, vuoti rispetto alla folla di prima, e una antica pianta di bodhi al centro del perimetro.

botanical gardens, restare senza parole di piante e alberi tropicali, alcuni giganteschi di dimensioni che non ti aspetti, altezze vertiginose o larghezze di tronchi o di fronde da documentario, e di certo non sapevi esistessero così tanti tipi di orchidee, e animali ovunque: uccelli innumerevoli e dei colori che noi europei solo nei disegni da bambini, scoiattoli, pipistrelli giganti appesi a testa in giù dagli alberi, scimmie che si rincorrono, mangiano, giocano, si spulciando, allattano, fanno vita di comunità.

ridi vihara, dei culti animisti protostorici sono rimaste le lastre rocciose come luoghi sacri e gli alberi di bodhi come alberi sacri, e sotto i massi e le lastre di pietra costruiscono nei millenni templi, e nelle caverne dentro le rocce i dipinti e le statue, e il buddha d'oro ricco e sfarzoso, e nella caverna di fianco quello ligneo semplice e non lavorato che non avevi finora mai visto. fuori, all'aperto, il recinto sacro per santificare l'albero di bodhi, e le fiammelle che ardono per la sua sacralità.


sabato 17 agosto 2019

SABATO 17

sotto la montagna a forma di testa di scimmia ashok vatika, tempio indù cremisi e oro nel verde della foresta, incensi e litanie in una lingua che non sai nemmeno collocare hanno un effetto ipnotico, e sotto tutto lo scrosciare del ruscello.

attraverso la piantagione di tè arrivare alla cascata di lover's leap, 30 metri di pietra nera solcata dal getto bianco dell'acqua, e come l'acqua taglia la roccia.
scoprire frutta nuova, che nemmeno sapevi esistesse. banane rosse. jackfruit. e le forme e i colori della frutta tropicale. wow.

lankatilaka vihara, tempio sull'enorme piattaforma di roccia, tempio bianco su grigio grafite, buddah e indù che convivono e si compenetrano. scoiattoli che saltano dall'albero al tempio.
gadaladeniya vihara, anch'essp su piattaforma rocciosa -la fascinazione dei singalesi originari per queste piattaforme è evidente- l'enorme vecchissimo albero di bodhi, buddisti in preghiera, abiti bianchi canti fiammelle, piccoli stagni scavati nella roccia, pietra grigio scuro e bianco di calce. la calma.


venerdì 16 agosto 2019

VENERDÌ 16

il treno ella-nanu oya è un trenino coloniale di vecchi vagoni e che viaggia a porte aperte  e prima e seconda e terza classe e biglietti in piedi per chi ha pochissimi soldi, fa fermate in mezzo ai campi se qualcuno fa segno che deve salire, è pieno di turisti per vedere le montagne e pieno di cingalesi che devono andare nella cittadina successiva e bambini in vacanza da scuola, attraversato da venditori di noccioline speziate e di cibo fritto e peperoncini, parte dalla foresta tropicale, attraversa piantagioni di tè, e saliscendi e declivi, e foresta e piantagioni di tè e orti dei contadini e foresta ancora, e poi viaggia attraverso le montagne dove si arenano le nuvole nella foresta pluviale. un continente botanico in due ore di treno.
nuwara eliya, 1.890 slm, inghilterra - o meglio scozia- in sri lanka: clima fresco, ogni tanto una pioggerellina fine, nubi basse che sembra nebbia, cottages, e grossi edifici coloniali inglesi... e la piantagione locale si chiama edinburgh. scozia tropicale. 


giovedì 15 agosto 2019

GIOVEDÌ 15

nine arches bridge, la ferrovia dell'era coloniale sospesa sulla giungla e non ancora elettrificata, schegge di memorie di film da ragazzino e libri d'avventura, ché ci sono viaggi che sono viaggi nella propria memoria e nell'immaginario del sé bambino, anche.
dambatenne tea factory. il verde delle piantagioni di tè su colline mosse e schiene piegate a raccogliere foglie.

tutta questa natura, tutto questo verde, è overwhelming. le geometrie delle file delle piante di tè, bassi arbusti compatti e squadrati di foglie verdi, lungo le curve dei fianchi delle colline, linee su linee a scalare in parallele i pendii, e ancora e ancora, fino a salire in cima, e lassù sedersi e vedere tutta la terra stendersi sotto. da dove lo guardava sir lipton. tè. lipton. esatto, proprio lui.




rakkhiththakanda cave temple tempio buddista nella caverna, disegni indù alle pareti, case costruite sotto un enorme sperone di roccia, luogo fuori dal tempo. scoiattoli giganti sugli alberi. la natura e la scintilla di divino che c'è in ogni cosa vivente, sono così evidenti qui. te ne vai con un bracciale bianco annodato dal monaco buddista.




mercoledì 14 agosto 2019

MERCOLEDÌ 14

la sveglia di notte, e i suoni della foresta che riempiono il buio. l'alba sulla strada. udawalawe national park. l'inizio del giorno è gli animali in cerca di acqua e di cibo. elefanti. molti elefanti. piccoli, asiatici, senza zanne. uccelli, di tipi che non sai nominare. a parte i falchi, che quelli li sai dire. daini. bufali. elefanti. una mangusta. coccodrilli. elefanti. camaleonti. scimmie. ancora uccelli. ed elefanti, ca va sans dire.
le infinite tonalità di verde lungo i fianchi della strada che sale verso ella. e poi a piedi (e a fiatone) la salita a little adam's peak e da lì la vista su tutta questa terra che si srotola di colline, vallate, pianoro, colline, fino all'orizzonte e dietro di esso l'oceano che non si vede di foschia e distanza. poi scendi attraverso la piantagione di tè, piante di caffè, avocado, teak, e fiori e frutti che non sai nominare. 



MARTEDÌ 13

fort galle, mura e bastioni, e casa coloniali

il caldo umido, tropici, e immaginare olandesi e inglesi a morire di malaria e infezioni per secoli.
la pioggia alterna scrosci improvvisi e pioggia fine battente, e il vento a folate che fa piovere in diagonale. guardare la pioggia dal tempio buddista. 
poi dopo, diventerà pioggia continua, che batte sulle foglie delle palme, e su quelle dei frangipane.


in viaggio. water monitor, lucertole giganti. pavoni in cima agli alberi. cieli grigio chiari di nubi e pioggerellina lieve durante tutto il viaggi, fino al tramonto. dopo, gli stormi di giganteschi pipistrelli della frutta che attraversano il cielo.

martedì 13 agosto 2019

DOMENICA 11 LUNEDÌ 12

rischiate di non imbarcarvi sull'aereo perché vi trattengono più di due ore al check in. a quanto pare quei fenomeni della compagnia si sono persi le prenotazioni del secondo volo. col fiatone e con il timore di non imbarcarsi, ma alla fine ce la fate. 

sul primo aereo rompi gli occhiali. quelli da vista. e ovviamente non hai dietro un paio di scorta. ti arrangerai con questi rotti per tutto il viaggio. 
sul secondo volo perdi gli auricolari. b&o. non ti è chiaro come, ma sali che li hai e scendi che non ci sono più. mannaggiaallamadonnavolante. e ovviamente non hai dietro degli auricolari di scorta. ti arrangerai senza. 
per fortuna non c'è il terzo volo, va là. 


atterrati nel caldo tropicale. hai subito il senso di essere altrove. da lì in poi, il verde lussureggiante ovunque lungo la strada. le tartarughe al santuario, appena nate oppure quelle danneggiate. e la sensazione bellissima di tenerle in mano.


 il sole che affonda dentro il ruggito dell'oceano indiano. l'arrivo al buio. cenate nell'edificio coloniale, che è come cenare ai tropici tra '600 e '800. la città la vedrai domani...

sabato 10 agosto 2019

mercoledì 7 agosto 2019

SUMMER IN THE CITY

scollinato anche luglio19 eccoti qui nelle lunghe strade finalmente svuotate e vivibili di agosto19, e dopo i giorni di solecaldoestatecaldocaldocazzochecaldoebbastadaistocaldoperò eccoti appunto qui nella sera di temporale e che si respira e nel grigio del cielo ancora chiaro e nell'odore di cementoasfalto bagnato dell'aria di quando piove sull'asfaltocemento caldo di settimane di caldo e a te sembra settembre una sera così, quegli inizi di settembre che l'estate svaniva in due temporali negli inizi di settembre di quando eri ragazzino e i due temporali erano preannuncio della scuola che stava per arrivare dell'estate che ormai passava come le nuovlerapide nei cieli veloci di vento in quota, e invece la sensazione è la medesima ma oraadessoqui è inizio agosto l'autunno è in fondo in fondo al viale, laggiù, così in fondo che nemmeno si vede, il temporale ora non è un cambio di stagione ma solo un respiro che finalmente respiri il respiro del caldo che si scosta e lascia spazio ai ventigradi, e la città d'agosto che finalmente si svuota e tu che ancora qui perché ancora lavori anche se in verità tu ami la metropoli d'agosto e finalmente la sera vivibile di agosto19 e gli ultimi giorni e poi parti anche tu partirete anche voi ché c'è ancora un altro viaggio da fare un altro pezzo di mondo da scoprire e non sai bene come sarà ma lo scoprirai e non sapere prima di esserci è parte della bellezza del viaggiare, e lasci scorrere questi ultimi giorni nella metropoli vuota degli ultimi giorni di lavoro, della calma di lavorare quando sono tutti via quando le strade sono vuote come infinite prospettive e la sera sembra settembre di quando eri ragazzino ma sei un uomo ora ed è inizio agosto e da qui l'estate deve ancora arrivare, per te.


(e fuori intanto, sui tetti e i marciapiedi della città, un muro d'acqua che davvero senza il calendario non sembra molto estate questa sera d'estate, da qui)

domenica 28 luglio 2019

(per non perdere la memoria di parti di sé) 22-28/6/19 NEDERDAMND

la città di A., canali e sole in perpendicolare e temperature mediterranee più che da mare del nord, camminare la città cercando il lato in ombra, musei e quadri, e il battello verso aree industriali dimesse in riconversione, le cene al witte swann, i negozi slacker, l'arte fiamminga e l'arte moderna.


la città di U., tra medioevo e secolo d'oro in mattoni rossi, vie piccole e strette, canali intimi, un vento lieve e la quiete di silenzi e spazi vuoti, e l'azzurro dei cieli nel riflesso dell'acqua.


il villaggio di Z.S., i mulini che ancora ruotano, e un villaggio di com'era la vita quando era un'altra vita e un'altra epoca, e cieli grigi come dovrebbero essere i cieli sotto il ma del nord.


la città di R., architetture moderne e colori inattesi, geometrie e perpendicolari, chiacchiere da caffè con espatriati nostalgici, la dolcezza delle ragazze che si amano con delicatezza al di là della vetrina, e rivedere nel sole quello che solo due anni prima avevi visto nel grigio. essere, ancora. esserci, ancora.

giugno 2019. pezzi di mondo, pezzi della tua vita erratica con b.. e pezzi della sua vita erratica con te.

mercoledì 24 luglio 2019

RIGHT HERE, RIGHT NOW

non sai più bene dove sei. questa è la fregatura principale di essere sempre in movimento. forse sei a pescara. forse. ché sembra più pescara che bari ma boh, forse. non tieni più molto il conto. aspetti che il sole tramonti. intanto l'aria è calda e la birra ghiacciata. e ti piace guardare la gente che scorre nelle sere d'estate, e l'aria chiara e le ragazze vestite di vestiti leggeri. non sai bene dove sei. è estate. e scorre la sera d'estate e scorrono le ragazze vestite di vestiti leggeri e nella via scorre la vita. scorre la tua vita. un giorno alla volta, una sera alla volta.

sabato 13 luglio 2019

SONG FOR S (a mourn more than a wake)

quando è arrivata, stava nel palmo della tua mano. tutta intera, in un palmo.
da lì in poi, sono trascorsi diciannove anni, quasi. anni di vita condivisa. anni di pappe, di fusa, di palle di pelo, di spazi smezzati, di notti a dormirsi addosso, di piccoli riti, di giocare con l'acqua dei rubinetti, di nascondersi dietro il miscelatore e la sagoma che fuoriesce da ogni lato credendosi celata, anni di aspettare sul tappetino della doccia, di angoli rivendicati a sé per dormire,  di agguati alle caviglie, di arrivare appena aprivi la porta ed entravi, di infilarsi in qualsiasi armadio aperto, di posto di controllo sopra il frigorifero, di angolo invernale tra calorifero e parete di legno, di tendere la massimo il collo per allungare il muso sul tavolo verso i piatti, di silenzio finché non suonasse la sveglia, di voler salire sulle gambe appena si entrava in casa, di giocare con la macchina da scrivere sollevando le astine delle lettere, anni di prendersi cura e di esserci.
diciannove anni fa, quasi, è arrivata, e stava nel palmo della tua mano. oggi stava sul tuo intero avambraccio, arresa lì, quando poi è andata, per sempre.

e le hai detto grazie, poi, dopo, accarezzandola lieve, grazie della vita insieme. grazie, degli anni e dell'esserci. 
buon viaggio. e buon riposo, s.

(e sei più solo, da qui in poi.)

giovedì 11 luglio 2019

LIFE IN A NORTHERN TOWN

sei nel nord della francia,  nella città delle fiandre. il sole tramonterà tra più di un'ora. il cielo è chiaro. nuvole bianche passano veloci attraverso l'azzurro ma verso est, e non coprono il sole. mai. palazzi stile impero, e tetti in ardesia; una parigi di campagna, e minore. nei tavolini tutto intorno a te parlano francese, e tu il francese non lo sai. è una colonna sonora verbale. la ragazza di colore seduta al tavolino di fianco al tuo si succhia il pollice. continuamente. tu bevi birra guardando il cielo e la gente che passa per strada. rispondi alle mail di lavoro. è un mondo liquido, questo, è un tempo di lavoro che si espande in  ogni direzione temporale. ora sembra normale. ma dieci anni fa sembrava fantascienza. ed eccoti qui. il cielo è chiaro. le nuvole passano rapide. bevi birra. lavori. you are your own matrix.

domenica 7 luglio 2019

DEL TEMPORALE ESTIVO


e la bellezza del temporale estivo, greve e improvviso, che viene a tagliare l'afa come lama. inatteso. e poi, dopo, certo, ci sarà da pentirsene, quando una volta passato, la pioggia si sarà trasformata solo in altra umidità nell'aria. ma nel momento in cui avviene è sublime. 

come ogni vera bellezza, che mentre accade irradia bello tutto intorno a sé, e quando invece è passata diviene rammarico.

sabato 29 giugno 2019

IT'S A KIND OF MAGIC

la prima volta eri bambino. anche la seconda, e la terza, e la quarta. ché accadeva ogni estate, a inizio estate. nelle sere calde e di cieli tersi, nel nero dopo il tramonto, nel prato dietro casa, tra gli alberi. accadeva ogni anno, è accaduto per anni.

poi, a un certo punto, sono scomparse. non c'erano più. era sempre inizio estate, era lo stesso prato, erano gli stessi alberi nel nero dopo il tramonto, ma non accadeva più nulla. come se si fosse persa la magia. 
finché un anno sono tornate, un anno dopo anni, come se non fossero mai andate via. e lei che con la sua voce chiara e lei che cercava sempre i motivi delle cose ti diceva "si vede che arrivano quando ci sono bambini nel giardino qui", ma questa è una storia che hai già raccontato. torna a stasera.
e stasera, appunto, eccoti ancora lì a guardarle lampeggiare nel buio della notte che scende tardi in queste notti vicine al solstizio, nell'aria calda delle notti di fine giugno, lampeggiare tra gli stessi alberi e nello stesso prato, intermittenze elettriche nel nero, come piccole fate, come schegge d'infanzia. e resta sempre lo stupore, lo stesso identico stupore di quando avevi 4 o 5 anni. rieccole qui, come piccole magie nel nero della notte d'estate. rieccoti qui, con le piccole magie nel nero della notte d'estate, come se il tempo nel passare non passasse mai.

mercoledì 26 giugno 2019

LE SCIMMIE AL VOLANTE

sea watch e divieto di sbarco a lampedusa. arcelor mittal che rischia di chiudere taranto. ipotesi astruse di minibot. a fine giugno ancora non esistono i (supposti) navigator che avrebbero dovuto supportare la ricerca di lavoro per i percettori del reddito di fancazzismo. un ministro dello sviluppo economico che fa finta per mesi di non sapere i progetti di chiusura della whirlpool. e per amor di brevità ti fermi qui.
se mai avessi avuto la curiosità di saperlo, ecco, ora lo sai com'è essere governati da un branco di scimmie che nemmeno sono consapevoli di cosa stanno combinando. ti stanno fottendo il futuro, semplicemente.
(e sì, lo stanno fottendo anche a te che leggi, cosa credi?)

venerdì 21 giugno 2019

QUANDO MENO TE LO ASPETTI

estate, ufficialmente, da oggi lo è.
e vuoi qualcosa di completamente antiintuitivo ma assolutamente vero? eccotelo: da domani le giornate tornano ad accorciarsi. 
gioco. set. partita.

giovedì 20 giugno 2019

103.9.29, o DELLA PERMANENZA

passano gli anni, passano le età, passano le passioni e gli interessi, passano le persone, passano le aule, e i posti di lavoro, passano i luoghi, le stanze e le case, passano gli abiti, i vestiti e gli stili, passano i tagli di capelli, passano i viaggi attraversando luoghi dove non tornerai, e i rari ritorni, passano anch'essi. passa tutto, o quasi, ché qualcosa resta, qualcosa che non cambia mai: stesso settore, stessa fila, stesso posto. stessa curva. stesso cuore, stessi due colori. stesso abbonamento, anno dopo anno. 
fvcrn. sempre, e per sempre.

domenica 2 giugno 2019

DETTO DA M.L.

"  -è pazzesco! ma come fai a leggere tanto e a restare così scemo?
- eh eh!... sta proprio qui la mia genialità! "



DI UN PUNTO NEL TEMPO, O NELLO SPAZIO

e all'improvviso, non sai bene dove, non sai bene quando, hai smesso di essere così giovane.

venerdì 31 maggio 2019

SUN SEMPER CHI

20:41 e il cielo è ancora chiaro ed è giorno e l'aria è dolce e la sera poi arriverà, poi ma non ora, non ancora, ché ora è giorno e cielo chiaro. e niente, insomma, tutto questo è tutto ed è niente, che in fondo è questa la stagione più bella della vita. ed eccoti qui, a viverla ancora una volta.

lunedì 27 maggio 2019

(POST) ELECTION DAY

"io non ho votato perché non sapevo per chi votare"
"bravo, così però hai votato lo stesso. e soprattutto, hai votato per quello che odii di più..."
"in che senso?!"
"nel senso che non votando qualcun altro, hai fatto sì che quelli che non vuoi al potere abbiano avuto una percentuale più alta. fenomeno."

mercoledì 15 maggio 2019

S-PAESAMENTI

nel frattempo, ti ritrovi in terra di francia, nella città dei due fiumi. così, tanto per non annoiarti sotto gli stessi cieli....


domenica 12 maggio 2019

DETTO DA K.H.

" e dire che a casa sua era tutto ben presente. il corpo di lui. il suo sguardo. le sue parole. ma appena ci si separa, ogni cosa si trasforma in passato. "


DETTO DA A.R.

"considera cosa vedi e cosa vorresti / misurane la distanza / sulla tua carta millimetrata: / il minor danno, il beneficio certo / le solite cose temperate / dalla necessità e dall'amore / ... "



DETTO DA G.R.

"puoi aver deciso di fare la cosa giusta, ma è difficile scansare la cosa bella."



DETTO DA N.B.

"tu pensi che il problema sia scrivere? no, qui si tratta di vivere, pensare, parlare."




day 8 - 28.4 34°38′24″ N, 50°52′35″ E

(prima: le colline colorate lungo la strada, modellate bombate e di pieghe e anse, e multicolori.
poi, dopo, le lunghe lunghissime striscie arancioni nel marrone della terra, e no non è terra o roccia, sono milioni di fiori in sboccio)

la città sacra degli studenti religiosi, barbe lunghe, tuniche per gli uomini, chador lungo per le donne, anche le occidentali, rese in chador mimetici per distinguerle dalle sciite in nero e allora sembrano foto di truppe us army in iraq,... il bianco degli studenti di teologia, il nero delle donne, gli ori e il vetro delle cupole delle iwan delle moschee. qom.


day 7 - 27.4 33°59′0″ N, 51°26′0″ E

(prima: abyaneh, a 2.000 metri, case rosse di terra argillosa aggrappate alla costa della montagna, villaggio quasi disabitato, vive di solo turismo, e fare foto epocali di splendida idiozia nella piccola piazza)

il giardino fin, l'ennesimo paradiso fatto di acqua, canali, fiori, profumi; i muri bianchi e i vetri colorati del palazzo tabatabei, scale escheriane e visuali bianche e azzurre; l'hamman sultan amir ahmad e le bolle sul tetto come funghi dello stabile, per dare luce rarefatta ai bianchi e azzurri dell'interno. kashan.


day 6 - 26.4 32°38′41″ N, 51°40′3″ E

esfahān nesf-e- jahān ast, la città che è metà del mondo, naqsh-e jahan la piazza immensa che toglie il fiato per lo spazio vuoto e per i portici e i palazzi lungo il perimetro di 560 per 160 metri, persia pura illuminata di notte o alla luce del giorno, il palazzo ali quappu e la gigantografia di moschea che è masjed-e shah, la moschea lotfollah, tutti gli ori, i blu, gli azzurri.



altrove, nella città, la chiesa armena e le schegge del genocidio, la moschea nezam-al-molk antica di mattoni, il ponte sul fiume zayandeh. esfahan.

day 4&5 - 24-25.4 31°53′50″N 54°22′4″E

le torri del silenzio. due. in cima ai due colli contrapposti. cerchio di pietre alto due metri a delimitare lo spazio del cielo. lasciare i morti affinché gli avvoltoi se ne cibino. da tempo immemore, dalle steppe siberiane fin quaggiù. il marrone della terra battuta, l'azzurro del cielo, il suono del vento. le torri del silenzio. zoroastro. yazd.



e poi gli altri colori sotto l'azzurro del cielo della città al centro del deserto, la città d'ocra di marroni, con i vicoli dei muri in terra battuta e paglia, l'azzurro della moschea jamé, le torri del vento ovunque, il caffè sul tetto. yazd.

(poi, dopo, lungo la strada: meybod, la piccionaia di terra e paglia, il castello ocra contro il cielo azzurro, dominare i tetti della città dalle sue mura, e fare gli scemi per foto epocali (!), il caravanserraglio con il suo piccolo mercato nelle botteghe lungo il perimetro; 
na'in e la mosche jamé, antica d'ocra in mattoni e terra)

day 3 - 23.4 29.9355° N, 52.8916° E

il sole che gioca con la moschea nasir-al-mulk, e la inonda di luce e colori, riempiendo lo spazio come un caleidoscopio fatto d'aria e luce. shiraz




gigantesca e monumentale, su scala maggiore di qualsiasi rovina greca o romana, davanti ai tuoi occhi è la storia, e qui lo senti, questa imponenza rende visibile e tangibile ancora dopo 2500 anni il potere del gran re e re dei re , il re di persia e re di anshan e re di media e re di babilonia e re dei sumeri e degli akkadi e re dei quattro angoli del mondo, il re di efeso e di sardi, di cappadocia e frigia, di cilicia, di siria e cipro, di egitto e di susa, di assiria e babilonia, di media, di caspio e albania, di battriana, di armenia, di carmania e sagartia, di saci amirgi e himalaya, di gandara, di sogdiana, di margiana, di gedrosia, di arbela e carduchi, re di india, e re dei re di arabia, di tracia, di geti, colchide, di iberi, di albani, di gerrei, di maci. qui, persepolis.




(poi, dopo: naqsh-e rostam, petra minore e antesignana, ahuramazda che incorona il primo re, le 4 tombe reali sulla parete verticale; pasarade e il tumulo rettangolare di ciro il grande nel vento teso in mezzo alla piana verde e gialla di erba e fiori che ondeggiano, la quiete e la pace; abarkuh, ghiaccio dal deserto, un albero di 4000 anni nel sole che tramonta)


day 2 - 22.4 29.5926° N, 52.5836° E

giardini di fiori d'arancio, il profumo di zagara permea ogni respiro. giardini di fiori e d'acqua, simulacro di ogni idea di paradiso terrestre da 5.000 anni in qua. il suq e al centro il caffé nel caravanserraglio. il castello e le moschee. la wall street farsi, all'angolo della strada, mercato nero ma ben visibile dove uomini in folla compatta contrattano ad alta voce il cambio valute. shiraz.



day 1 - 21.4 35.6892° N, 51.3890° E

tutto inizia dove non c'è nulla da vedere, un nulla che parla una lingua dolce ma sconosciuta all'orecchio, e circondato di vette innevate che sbucano alla fine di ogni prospettiva. il museo dei resti persiani, xerxes e ciro. il monumento bianco contro l'azzurro del cielo. tutto inizia a teheran. 

venerdì 3 maggio 2019

lunedì 15 aprile 2019

ed è cosi che finisce tutto, come per caso (forse per sbaglio, di certo inatteso) .

e ci sono cose alle quali non avresti mai pensato di assistere in vita tua, neanche nelle tue fantasie più distopiche o apocalittiche. perché anche le fantasie più apocalittiche o distopiche si attengono a un qualche senso di realtà, o supposto tale. per cui no, non hai mai pensato di vedere notre dame rasa al suolo. non finora, almeno...
15.4.19, the day notre dame died.


(poi la ricostruiranno, la cattedrale, tutte le parti distrutte verranno ricreate identiche alle originali, indistinguibili. e ce ne si dimenticherà tutti, tutti, nessuno ricorderà, così come nessuno ricorda il duomo di colonia ricostruito interamente tranne un muro angolare. tutti, tutti dimenticheremo. come sempre, dimentichiamo tutti.)

venerdì 22 marzo 2019

NIGHT TRAIN

sei rimasto quasi solo, sul treno. era pieno quando siete partiti, ma arrivati a verona si è svuotato. è rimasta la ragazza con i capelli blu (e il blu è un colore caldo) seduta nel posto accanto al tuo, addormentata. sono rimaste un altro paio di persone nei posti che riesci a vedere dal tuo sedile. sei rimasto tu, che guardi un film brasiliano mentre attraversi la notte.

scorrono luci e vite, fuori dai finestrini, intanto. oppure sei tu, che scorri attraverso le vite fuori dai finestrini.

venerdì 8 marzo 2019

DETTO DA L.A., L.M.

" le angosce del mondo si possono racchiudere in una mano. sono sempre le stesse, poche, quattro o cinque. ma infinite. "




giovedì 28 febbraio 2019

DEI MISTERI E DELLE DURATE

seppur giunto alla tua veneranda età, sono ancora molti i misteri dell'umana esistenza che non hai ancora sciolto, e che non hanno ancora cessato di stupirti. per esempio, com'è che ogni anno gennaio dura tre mesi, e febbraio invece passa in tre giorni?

venerdì 15 febbraio 2019

15.2

il K non invecchia, nemmeno quest'anno. si barriqua vieppiú.

mercoledì 6 febbraio 2019

MASSIVI (ora come allora)




anche se allora non erano una cover band, ma che band. e che cover. e poi orazio ed elisabetta, oh wow. 

è come una lunga traiettoria sonora che parte dalla tua adolescenza, nelle canzoni d'altri e nella voce della fraser, passa per i tuoi ventiqualcosa anni di mezzanine, ed atterra alla fine dei quaranta, oggi, ed è tutto un eterno presente. è la tua vita, alla fine, null'altro che quella, la tua vita. l'eterno presente dell'esser vivo.