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venerdì 13 marzo 2015

DI TRENI&TROLLEY

fi ri fì fì " i dementi degli studenti universitari che tornano dalla mamma il venerdì con il trolley di panni sporchi io li ammazzerei. sallo. stanno in mezzo alle palle. le future giovani menti. de stocazzo. la dottoressa odia il treno i venerdì e i lunedì mattina!"
 
"la dottoressa diventa vieppiù fighetta eh" invio >
 
fi ri fì fì  "la dottoressa ti chiede se quando tu andavi via due giorni avevi bisogno ti tirarti dietro un merdoso cane con le ruote!! ...e dalla dimensione inversamente proporzionale al quoziente intellettivo del possessore...."

martedì 20 gennaio 2015

D'INVERNO E COINCIDENZE, DI SCHIENE E SMALL TALKS

stasera camminare le strade è  camminare l'inverno, finalmente.  finalmente l'inverno della condensa ad ogni parola che dici. finalmente l'inverno di un giubbotto chiuso fino al collo e mani affondate nelle tasche oblique. l'inverno delle orecchie gelate ad ascoltare nick cave.

s.
"eri bello quando sei entrato da quella porta" con la voce piatta di chi dice un'ovvietà.  
"oh, quindi adesso no..."
"idiota"
"lo sai da almeno trent'anni, direi".

a.
ultimamente conosci persone che son sempre coincidenze astruse.
"come si chiama la tua gatta?"
"s****"
"scherzi vero?"
"non ti piace il nome?"
"no. è che è lo stesso nome del mio..."
"...."

b.
incroci il suo sguardo dall'altro lato della prima sala. le sorridi. mica te lo ricordi il suo nome... ma che differenza fa? vi parlate da sempre senza sapere i nomi. capirai. finora l'avevi sempre vista nascosta nei suoi vestiti, stasera invece ha quest'abito con uno spacco profondo sulla schiena che fa tutto meno che nasconderla. ti sorride di rimando.  
"bella scelta. il vestito. stai benissimo."
"ma con 'ste scarpe da uomo sotto, mica scarpe col tacco eh!"
"se non ci fosse il contrasto, sarebbe solo banale..."
"grazie di capire! ma sticazzi tu non hai idea del freddo!"
"allora 9 per l'estetica. magari un'altra volta lavora un po' sul sincronismo con le stagioni..."
"scordati che mi rivedi così fino a primavera"


fuori, dopo, poi, le strade della sera e l'inverno. l'inverno della condensa mentre camminando canti sottovoce nick cave.

domenica 16 novembre 2014

DI COME INIZIANO I FILM

[fì rì fìfì uozzap in arrivo] lei: "ascolto qualsiasi cosa mi piace... al momento einaudi, marta sui tubi, jazz turco..."

tu: "jazz turco?!... io non ascolto molto jazz... ma quand'ero stato in turchia avevo comprato un solo cd, ed era un disco di jazz turco..." [invio]
"...c'era questo negozio piccolo e curioso e strano, era a goreme, in cappadocia, e quando ci sono stato c'era questa musica bella e che risuonava dentro, e gli ho chiesto cosa fosse e beh insomma:" [invio uozzap]

tu: "e ho pure tenuto il biglietto del negozio... accumulatore inguaribile io :-D" [invio uozzap]




[fì rì fìfì uozzap in arrivo] lei: "...iniziamo il film dicendo che il cd è lo stesso, il negozio anche, il motivo dell'acquisto pure..."

tu: "stai scherzando vero?" [invio uozzap]

[fì rì fìfì uozzap in arrivo] 



tu: "ok. io chiamo un esorcista." [invio uozzap]

sabato 1 novembre 2014

lunedì 15 settembre 2014

lunedì 7 ottobre 2013

UOZZAPANDO IL UIK-END

[fì-rì-fì] “come va il week end?”
“bene. non m’annoio, un sacco di cose”
[invio]
[fì-rì-fì]
“racconta”
“niente da raccontare, cose in casa e varie"
[invio]
[fì-rì-fì]
“gnocca?”
“a parte youporn, intendi?”
[invio]

giovedì 23 maggio 2013

DOMANDARE E' LECITO

[fififiii] - (messaggio)
- (messaggio) [invio]
[fififiii] - (messaggio)
- (messaggio) [invio]
[fififiii] - (messaggio)
- (messaggio) [invio]
[fififiii] - basta! mi sono stufata di messaggi! ti posso chiamare?
- ho un modo qualsiasi per impedirtelo? [invio]
[fififiii] - no!
...
... [dri dri driiiii]

sabato 13 aprile 2013

EL AGUA ES UN PRECIOSO LIQUIDO

el agua es un precioso liquido "è incredibile. quando arrivi alla milionesima volta che leggi da ubriaco una stessa frase, sbeng!, quella di colpo ti si piazza nella tua spirale del dna. e da quel momento in poi, non te la schiodi più. è parte di te. e ti viene in mente sempre nei luoghi e nei momenti più vari" "ahahah. sei proprio un deficiente. ...però è vero, sai? ce l'ho sempre avuta in testa anch'io quella frase lì..." el agua es un precioso liquido "milionesima? credevo di più" "non ho specificato che mi si è intarsiata anni fa. precisina." el agua es un precioso liquido "cazzo! guarda! è ancora lì quella scritta! ma te pensa.... certe cose non cambiano mai. incre." "già, è bello vedere che ci sono cose che restano sempre uguali a se stesse. quelle poche." el agua es un precioso liquido "è molto che non ci venivi?" "boh. fammi pensare... sei o sette anni?" "già, qualcosa del genere... ed è pazzesco: è sempre identico. non hanno cambiato nemmeno una virgola" "meglio così, dai" "mancano solo loro" "i muri restano le facce passano" "pare"  el agua es un precioso liquido "quanti anni ci abbiamo passato qui?" "duri e puri? tre tutti. saltuari? altri quattro. e di mio io ne aggiungo almeno tre." "poi?" "no, prima" el agua es un precioso liquido "non mi ricordo mai, sono quelli verdi o quelli rossi quelli piccanti?" "i rossi. quelli verdi sono dolci" "grazie.... mmmm... 'stardo!ma sei un veramerda, lo sai?" "sì che lo so. e lo sai anche tu. e da qualche anno, ormai..." "el agua es un precioso liquido "occazzo! ma sai che temo sia il venticinquennale della prima volta che ci ho messo piede?" "mi credi se ti dico che stavo facendo lo stesso calcolo?... liceo, anche tu, eh?" "già, abbiamo iniziato qui a fare i primi aperitivi. ogni singola domenica per almeno tre anni." "no, noi ci venivamo la sera" "questo spiega perché non ci siamo incrociati allora" "è vero, già..." el agua es un precioso liquido "che dite, chiusura?" "beh, ok che non ci veniamo più, ma non vorrai mica cambiare lo schema proprio adesso, ti pare?" el agua es un precioso liquido "è giusto così, dai. quella volta all'anno che torna dall'altro lato del mondo, non possiamo che andare a finire tutti qui" "già. tutti insieme non credo ci possano essere alternative" el agua es un precioso liquido "occazzo piove" "così pare" "a proposito di pioggia, indovina?" "...?!?" "el agua es un precioso liquido" "mavaffanculova"

mercoledì 6 marzo 2013

DONNE (DU DU)

"ma com'è che non ti sento più parlare delle tue amiche, ultimamente? sbaglio o non ci stai più uscendo?"
"non dirmelo. non le reggo più… hai presente i discorsi sfigati tra desperate housewives e sex & the city "e gli uomini qua, e gli uomini là"? ecco, uguali. tutto il tempo gli stessi discorsi inaciditi. ebbasta!"
"già, il solito discorso che se nessuno ti si piglia è colpa degli altri. così almeno si salvano l'autostima..."
"voglio dire, a parte che è una pizza passare serate intere a sentire sempre gli stessi discorsi... ma poi questo è cercarsele: che se sono sempre inacidite, chi se le piglierebbe?"
"ne deduco che non conti di uscirci a breve..."
"uscirci a breve? no, no! devi dedurne che non le sopporto più, le donne. sticazzi! roba che se rinasco uomo, giuro che divento gay."


domenica 3 marzo 2013

I WAS HAPPY IN THE HAZE OF A DRUNKEN [HAPPY] HOUR


"ma secondo te, quanti aperitivi milanesi ci saremo fatti nella vita? più o meno di millemila?"
"beh, dai, ma gli aperitivi milanesi sono una bella idea. divertire ti diverti, bevi qualcosa, mangi qualcosa, chiacchieri qualcosa, ridi qualcosa, anche. e spendi un cazzo, in fondo"
"vero. è che dopo anni di aperitivi milanesi, sfrantecano anche un po' i marroni, gli aperitivi milanesi"
"beh, dimentichi che gli aperitivi milanesi sono un modo pratico di conoscere qualcuna"
"vero. è che gli aperitivi milanesi hanno da sempre questa curiosa particolarità: che ci conosci solo i tipi di donna che per conoscerle devi andare agli aperitivi milanesi. mica un problema da poco"
"in effetti... e dove si conoscono i tipi di donna quelle che non le conosci agli aperitivi milanesi?"
"beh, questo è un dettaglio sul quale ci sto ancora lavorando..."

[il k ringrazia:
gli smiths per il titolo;
amica m per i dialoghi;
milano per gli aperitivi, e per le milanesi]

lunedì 11 febbraio 2013

WHITE MONDAY


“non smette più di nevicare”
“già. e attacca pure. mi chiedo come ci torniamo a casa, stasera.”
“già. la neve è davvero una rottura.”
“però è anche bella, dai…”
“beh, sì, è splendida. il problema è che è una rottura, la neve, per la vita pratica”
“già…”
“anzi, sai cosa? il problema è il contrario. il problema è una vita pratica che rende una rottura le cose belle...”

“e cosa vuoi farci?”
“rientrare. che tra sei secondi congelo”

giovedì 29 novembre 2012

LA SECONDA. MASSIMO LA TERZA.


"aiutami a capire una cosa: diciamo che è la seconda massimo terza sera che usciamo insieme. e diciamo anche che ci provo. cosa pensi?"
"cosa penso se ci provi? tu? con me?!... che di colpo mi ti sei rincoglionito! ecco cosa penso!"
"pirlachesei! ci provo con te generica, mica te te!"
"... seconda, massimo terza sera? mmmmh.... diciamo che ti aspettavo al varco, ché lo sapevo che ci avresti provato. perché dopo la seconda uscita, massimo ma massimo terza, se non si conclude mi classifichi troppo faticosa, e molli il colpo..."
"il cliché "mi-si-vuole-fare", insomma?"
"certo. si sa, dai..."
"ok. diciamo allora che invece siamo alla terza sera, e continuo a non provarci con te. cosa pensi?"
"oh, beh, che non ti piaccio. oppure che sei gayo."
"e quindi immagino tu mi escluda dalla lista dei possibili..."
"eccerto, ma cosa vuoi che sia possibile, che tu sia gayo o che sia etero a cui non piaccio? cosa me ne faccio, a parte andarmi a fare del male?"
"ecco, appunto. adesso mi vuoi dire tu uno cosa deve fare?"
"in che senso?"
"nel senso che se per ipotesi esco con te perché mi interessa davvero conoscerti, beh, cosa faccio la seconda e la terza sera? ci provo e divento un cliché, o non ci provo e divento un gayo a cui non piaci?"
"bella questione.... però dai a ben pensarci puoi sempre paccarmi la seconda e la terza sera e uscire con me direttamente la quarta, no?"
"vaffanculova"
"sai che però non capisco?..... alla fine, qual è il problema? se ti piaccio è normale che tu abbia voglia di venire a letto con me, no?"
"no. il punto è proprio questo. se mi interessi, non ho voglia di trovarmi a letto con te così. voglio arrivarci al letto, non partire dal letto. se no, alla fine diventa solo un altro schienamento..."
"cazzo! ma siete tutti uguali.... ma lo sai che questa cosa vostra io proprio non la capisco? insomma, se ti piaccio, ma non ti interesso, mi butti giù. se invece ti interesso, non hai voglia di venire a letto con me. e però ti piaccio..."
"più o meno, sì..."
"cazzo se siete strani voi maschietti! più contorti di noi. ma molto molto più contorti!"

"boh, sarà anche contorto questo. io trovo molto più contorto che se non provo a schienarti entro la seconda massimo terza sera, all'improvviso come per magia divento gayo...."

domenica 25 novembre 2012

SMALL TALKS AT SATURDAYS' TABLES

interno giorno. a pranzo nella pizzeria della via fashion. tu, e amicam.

- ma tu, voglia di figli, niente?
- già, avrei l'età, lo so. e di certo in fondo è un impulso biologico, fare figli... la prosecuzione della specie, ché siamo programmati per quello, no? e soprattutto, credo davvero che un figlio sia un momento fondamentale nella evoluzione di una donna...
- quindi? ci state pensando?
- ... è che poi penso a un figlio. penso a me. penso a tutto quello che comporta, un figlio.... ed è lì che capisco che non è poi così importante, la prosecuzione della specie. e neanche la mia evoluzione di donna.

- e tu, di nuovo nella centrifuga della singletudine milanese?
- ma, credo di aver già dato la scorsa volta, in realtà....
- ah. non hai ripreso con la trafila uscite, serate, tipe, schienamenti, strani accrocchi...?
- non so, è che poi ti stufi, a viver sempre le stesse cose. e ho già dato, per anni. che poi sei lì che ti dici "esci, conosci, fai, disfa, dai" ma poi mi annoia più che quello che mettermi su un film.
- e quindi?
- e quindi guardo un sacco di film...

giovedì 1 novembre 2012

11112


tramonti dorati incendiano i cieli dell’ovest e i campi e gli alberi e le foglie ancora verdi e i pendii e i declivi, e il mondo risalta di luce netta e calda, e  scorrendo sull’asfalto lungo i bordi delle colline la terra che poi s’abbassa scende s'appiattisce si livella s’acquieta si fa pianura, e gli incendi dei cieli dell’ovest si spengono nella notte che cala buio presto e rimbocca l’orizzonte tutt’intorno a te che guidi e sei quasi a casa, ormai.

[incoming mail] io non lo so bene cosa fare. che le scarpe sono sempre rigorosamente col tacco, ovvio, ma forse dovrei appenderle al chiodo, ormai. e bona lè. che anziché continuare a illudermi di vicinanze possibili dovrei accontentarmi di mordi e fuggi a distanze di sicurezza.


[reply mail] e poi? che la questione non è tanto appenderle al chiodo, le scarpe, taccate o pianelle… è il dopo che hai appeso le scarpe la questione, che poi? ché io son qui che cerco di capire se si possa tirarle giù dal muro, le scarpe, ora. e, del caso, come cazzo si faccia a staccarle… [send mail]

venerdì 12 ottobre 2012

LESSON NUMBER ONE: COME TI CONQUISTO LA P


interno giorno. alla ormai nota macchinetta del ginseng. trequattro colleghi, duetre colleghe, il k, la collega p, quella che forse non dell’intero palazzo, forse, ma di certo è la donna più bella del vostro piano, la collega p.

- non sapete cosa mi è successo ieri sera..!
- quando?
- uscendo di qui, saran state le sette setteunquarto, al solito, che camminavo verso dove avevo parcheggiato, e vedo arrivare una macchina che si ferma alla mia altezza e tira giù il finestrino e sento “scusi!”e io penso che vuole un’indicazione…
-…e…
-…e mi avvicino e c’è questo qui sui 45 anche belloccio e mi dice “mi scusi se la abbordo così ma è tanto tempo che l’ho notata che esce dall’ufficio sempre verso questa ora. e vorrei conoscerla. e volevo chiederle se le va di andare a prendere un caffè insieme. magari adesso. o quando vuole lei”…
- e tu?
- beh, gli ho detto “senta, anzitutto lei è contromano…
- nuooooo!!
- non.ci.credo!
- ?!?!
- … “e comunque, non mi sembra proprio il caso di bere niente insieme, neh”. e me ne sono andata, che pensa te se uno mi deve abbordare così...

- ma tu non sei umana, lo sai vero? ma ti rendi conto che questo poveraccio è ancora lì a dar testate sul volante? o quello, oppure si è già iscritto al prossimo gay pride…
- esagerato! per un no?
- esagerato io?!?!?!? ma mettiti nei suoi panni: questo erano sere e sere che aspettava di vederti comparire sul marciapiede. e quando ti vedeva “adesso vado e glielo chiedo. le dico, lo vuole un caffè?”… nooo troppo diretto"… "le dico “ma come è bella”… nooo poi si spaventa"…. e intanto tu eri passata, sera dopo sera uguale… lui che fa le prove di tutte le frasi possibili e tutte le tue possibili risposte, e cosa ribatterti, e così via, e non trovava il coraggio… e poi dopo tipo un mese che tutte le sere questo si è fatto dalle sette alle settemezzo tutti gli scenari possibili, tutte le prove mentali di botta e risposta, finalmente dopo un mese trova il coraggio, si dice “vai vai vai dai che ce la fai dai che ce la fai” e si convince, ti vede, arriva, tira giù il finestrino, ti parla… e tu “lei è contromano!”… cazzo, un mese di preparativi dritti nel cesso! "contromano?! contromano?!? nuooo e chi l'aveva previsto contromano!!!"
quello sta dando testate al volante da 18 ore. o è ormai gay. sempre se non si è già suicidato. poveretto.

venerdì 28 settembre 2012

OPEN LEGS

interno giorno. alla macchinetta del ginseng (che come si sa oltre al caffé fa pure il ginseng, la macchinetta...) 

- ehi K, com'è la nuova responsabile della XYZ?
- mmmm.... una donna molto dolce, direi.
- davvero?! dolce?!? avevo sentito tutt'altro...
- sì, dolce. talmente dolce che scommetto che il suo ideale romantico è una gang bang.

mercoledì 26 settembre 2012

OPEN MIND

interno giorno. alla macchinetta del ginseng (che ora oltre al caffé fa pure il ginseng, la macchinetta...)

- ma io sono apertissimo ad ascoltare il contributo di tutti. loro, e tutte le loro idee del cazzo...

domenica 17 giugno 2012

DELLE LUCCIOLE DI NOTTE

- che belle le lucciole!
- ma non ci sono sempre state, sai?
- cioè quand'eri piccolo tu non c'erano?
- sì, quand'ero bambino io c'erano sì, tutti gli anni, d'estate, di notte il prato era sempre pieno di lucine.
- e poi?
- poi non lo so, a un certo punto sono sparite. quando sono cresciuto se ne sono andate. non le ho più viste per tantissimi anni. credevo non ci fossero più.
- e invece adesso ci sono ancora!
- sì. adesso sì. chissà dove sono state tutti questi anni... e chissà come mai sono tornate, poi?
- non lo sai?
- no, non lo so. non lo sa nessuno, credo.
- io lo so invece! si vede che alle lucciole piacciono solo i bambini!
- ... si vede di sì, già.

martedì 12 giugno 2012

SERATA ALLO ZOO METROPOLITANO

interno notte. pizzeria. tu e l’amica mys al tavolo uno di fronte all'altra. pizza, birra, e parole. la sequenza standrd degli argomenti di conversazione: dal parcheggio al traffico, passando poi alle relazioni sentimentali per arrivare alle relazioni tout court, e gran finale sulle interazioni maschietti vs femminucce. il flusso classico, insomma.
mys: “che alla fine è una questione di galateo. perché le buone maniere sono importanti. sempre. anche nel dopo schienamento”
tu: “nel senso?”
“nel senso che un galateo ci vuole anche lì. insomma, se parliamo di schienamento sportivo, quello senza questioni sentimentali, allora dopo non esiste che uno mi deve mettere nella condizione di dovergli dire “beh, ciccio, mi sa che è ora che tu te ne vada”. che insomma, è imbarazzante dai…”
“vero…”
“appunto. quindi, ci vuole il galateo post schienamento: deve essere lui a fare il gesto di andarsene. sempre. tirarsi su e dire “beh, io vado”. a quel punto, se voglio, lo trattengo io. se non voglio, lo lascio andare. questo se siamo da me... e uguale se siamo da lui, che in questo caso invece sono io a dirgli “adesso vado”. e se vuole, mi trattiene lui. ma non esiste che uno mi si piazza lì a dormire così a tradimento, se non voglio. è una questione di educazione. eccheccazzo. dammi la possibilità di scegliere no?”
“uh uh già è vero, hai ragione… stica che fastidio la cane morto…”
“che schifo kovalski dai! come la cane morto..?!?”
“massì, la cane morto, dai, quella che ti collassa lì all’improvviso. un attimo prima hai lì nel letto una viva attiva reagente, un attimo dopo un cadavere. addormentata secca. un cane morto, appunto. e che non schiodi più fino al mattino dopo, poi...”
“in effetti "cane morto" rende, è vero…dio, che odio.”
“che poi, ancora ancora la cane morto. quella che davvero non reggo è la koala”
“la koala?.... cazzo, ma tutto lo zoo ti fai?”
“scemachesei! ma no, la koala. quella che non solo non fa il gesto di andarsene, non solo ti collassa lì all’improvviso. no, non basta. che la koala è quella che per dormire ti si intreccia pure addosso come il koala all’eucalipto, appunto...”
“è vero, sì. il koala… ma allora meglio il cane morto, piuttosto, che almeno lui dorme dalla propria parte…”
“appunto… la koala invece ti si avvinghia addosso, e nemmeno scrollando il braccio e la gamba te la stacchi via… che la koala è come cercare di dormire con una stufa attaccata addosso. ma semovibile, che se provi a spostarti ti segue…”
“vedi che ho ragione io, kovalski? il galateo. ci vuole il galateo. che non ci sono più le buone maniere di una volta…”

venerdì 8 giugno 2012

DEI CERCHI CHIUSI

bip bip "allora, com'è stato ieri sera? amarcord?"
"già. amarcord. ma di me a 15 anni. stesso stadio stesso lui stesse canzoni stessi cori. e una vita davanti. mica mezza dietro." invio>
bip bip "sì, ma la maturità ti ha reso più interessante"
"dimmelo tu in quale vita potrei non adorarti. dimmelo tu." invio>






c'è poi da dire che tu hai culo, kovalski. proprio culo. che non è mica un merito, certo, ovvio, ché il culo capita da sé. però meglio averlo che non averlo, no? e tu  modestamente l'ebbi! doppio culo, per giunta. il culo che non solo è stato il secondo concerto più lungo di tutta la carriera ormai quarantennale di springsteen  (e con questo hai fatto due su due dei concerti storici tra gli springsteeniani: quello dell'ottantacinque, e quello da 3 ore e quaranta senza interruzioni). no, non solo. in più, ha anche fatto the river. sì, quella the river. cantata almeno dai 10mila del prato. degli altri 50mila sugli spalti, non sai. paiura vera.
però anche il tuo bis/culo non è perfetto, no. ché anzitutto, è stato (appunto) il secondo concerto più lungo della sua storia. e non ti piace, arrivare secondo. che quando sei lì, tanto vale puntare al primo, no? e poi, a voler proprio arrivare alla perfezione (è perché accontentarti di meno?) alla perfezione ne mancava una. una sola. sì, quella. mancava lei. thunder road.