è tutta case sbrecciate e meli in fiore, sisian, e una piccola chiesa in cima alla collina. sono colorati e grandi i fiori sulle tombe dei caduti della guerra per il nagorno, ed è rugosa e triste e muta la faccia del vecchio che ve ne indica una e dice una sola parola, երեխա. e lo capite dal suo sguardo, e dalla foto sulla lapide, cosa vi sta dicendo.
tatev è la quiete assoluta della pietra squadrata nel verde che sovrasta e circonda, e guardando la gola che serpeggia in fondo alla verticale di roccia ed erba si capisce il senso di una scelta monastica. " in quiete ".
il passo di vorotan, ancora, ma stavolta con i soldati che pisciano in fila perfetta e ordinata. la disciplina è qualcosa serve anche quassù, tra ghiaccio e cielo.
e di nuovo valli e altopiano, e di nuovo un altro passo per un nuovo altopiano.
ed è terra di meli e albicocchi in fiore, questa, terra di mandrie e greggi in transumanze e alpeggi. contadini e pastori, altopiani e vette, terra del verde dell'erba che si piega al vento e terra di cime innevate contro l'infinito azzurro del cielo. terra di monasteri e delle croci di pietra delle khatchkar. terra di verdi e azzurri, di bianchi e di rossi. è Հայաստան .
ed è terra di meli e albicocchi in fiore, questa, terra di mandrie e greggi in transumanze e alpeggi. contadini e pastori, altopiani e vette, terra del verde dell'erba che si piega al vento e terra di cime innevate contro l'infinito azzurro del cielo. terra di monasteri e delle croci di pietra delle khatchkar. terra di verdi e azzurri, di bianchi e di rossi. è Հայաստան .
è la via della seta che attraversa i monti e scollina attraverso i passi, e il caravanserraglio di selim per far dormire secoli e secoli di cavalcature, e i quadrati aperti sul tetto per fare entrare aria e luce, e la neve dentro compattata dal freddo e conservata dall'ombra, il vento che soffia incessante da decine di secoli, e la vista che si apre sulla vallata che si srotola in un'unica enorme massa fino all'orizzonte della terra.
l'immensità placida del lago di sevan.
il cimitero di noraduz, e le 800 steli di pietra delle khatchkar conficcate nel terreno, di pietra e muschio arancione a disegnare percorsi e visuali a perdita d'occhio.
hayravank è una chiesa sul promontorio circondato dal lago mentre il sole tramonta laggiù, lontano, e le ragazze vi guardano e ridono quando rispondete "italiani", e dentro è vuoto di pietra nera del fumo di secoli di candele, e l'odore di cera è dolce nella sera.
le foreste scoscese di dijan, e la notte che scende in infinite costellazioni nel nero della notte dei monti e dei boschi. e non sai riconoscere i suoni delle foreste della notte, non sai dare un nome a nulla di quello che ascolti nel buio.
Santi numi Kov, qui devo prendere appunti per starti dietro. Ma quanti anni sei stato fuori benedetto ragazzo ?? a me son sembrati giorni...
RispondiElimina(leggo tutto non sapevo niente di questi posti)
:)
bastan nove giorni se vivi intensamente, taxigirl :-)
EliminaFai venir voglia di andarci eh
RispondiElimina... :-)
Eliminaquando avrai tempo passa da me, sei stato nominato!
RispondiElimina...nuooooo :-)
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