oscillare tra i mille e i tremila metri. altitudini temperature pressioni. saliscendi scendisali di strade e visuali. boschi e montagne. il verde dei campi. le vallate coltivate. la gola del debed incisa dentro la terra. lo splendore della natura e le enormi strutture anchilosate delle fabbriche sovietiche abbandonate. sanahin è cappelle e chiese, arcate e rovine. haghpat è le rondini che nidificano e parlano tra loro in cinguettii e fischi lievi dentre le chiese. hagartsin e i giochi di luce che fendono le navate. un restauro assassino in travertino bianco, e un refetttorio trasformato in disco pub. goshavank e il cielo che tramonta. e il vecchio armeno che ti sorride e ti offre un caffè denso e nero come il suo volto scavato.
il mattino dopo sarà tornare a valle, abbandonare le montagne. sarà di nuovo il lago, e camminare lungo il promontorio di sevanank nell'aria ancora fredda della mattina di un sole che riluce del vento teso in quota a pulire azzurri e spazi.
ora, a distanza di giorni, a distanza di altopiani e montagne e passi e cime innevate e campi e mandrie e greggi, la città rosa sembra ancora più europa, sembra ancora più terzo millennio.
questa è la notte che si chiudono cerchi. la notte che si dicono addii. la notte che si mostrano documenti. e si allacciano le cinture until the seat belt sign has been turned off...
queste sono anche le visioni che crepano lo strato aspro e asciutto che ti avviluppa il cuore in certi periodi, le visioni che ridanno respiro...
RispondiElimina(mi piacciono le tue poche parole fotografiche...mi piacciono assai)
(Grazie. Davvero. ...)
RispondiEliminaSpè. Con ordine. Allora. Giro intorno a ovest ma pure un pochetto nord ovest e poi a sud.
RispondiEliminaC'è una bussola in sala??
odiami pure ogni promessa è un debito (ahah)
ben tornato bruSciatuin :)
sei donna. cosa vuoi ritrovarti coi punti cardinali o con le strade da prendere, eddai
RispondiEliminaTengo sei donna. Che mi piace e mi appartiene :)
Eliminaciao BruS, baci.