e ci sono strade che mentre le percorri sembrano centinaia di canzoni di quelle che ascolti da tutta la vita e decine di film, o manciate di libri ma di quelli che ti hanno segnato al punto che ne sai a memoria brani interi, e sono parte di quello che fa di te quello che sei ora. strade sotto cieli infiniti e azzurri accesi, trasparenti della luce del nord che è identica a quella dell'emisfero sud alla latitudine uguale e contraria, quella luce trasparente e chiara e calda che rende reale e bella ogni cosa. ed è proprio allora che la prospettiva della diagonale che prosegue a perdita d'occhio ti rendi conto che non è altro che una strana sintesi tra un andare infinito e senza tempo, e un poterti fermare esattamente qui, per sempre, fermarti qui a vivere in una qualsiasi delle case di legno che vedi a bordo strada, con quel panorama da guardare cambiare colori ad ogni stagione, la sera, all'ora del tramonto, seduto fuori sul patio, per tutto quanto ti resta della tua vita. e davvero potresti farlo, di fermarti qui per sempre. qui, nel tuo immaginario.
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occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.