delle sue mani piccole piccolissime che non è che sembrano, le sue mani le tengono proprio, le stelle marine.
degli strani depositi rosa sulla sabbia là, a qualche metro da te, a bordo dell'acqua, nel luogo dove si uniscono fiume e oceano. e avvicinarsi e gli strani depositi si allontanano e sembrano come sparire, come volessero scappare da te. e se ti fermi immobile, e resti fermo, con un rumore come di bolle, risalgono dalla sabbia o si avvicinano di nuovo. minuscoli, granchi minuscoli. e ne vedi migliaia, o decine di migliaia, non sai bene.
delle foche sulle rocce, viste dal mare. aggressive e litigiose. e delle poche che nuotano velocissime e alle rocce ritornano. e risalgono. aggressive e litigiose.
delle due balene che decidono di girarvi intorno. sbuffi. schiene e pinne causali che emergono si incurvano si immergono. sempre in due, sempre affiancate. come fossero incuriosite e vi stessero guardando col fiato sospeso. loro, non voi. loro.
della bellezza dell'essere vivi in questo mondo pieno di meraviglia.
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occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.