kandy, e il sri dalada maligawa, tempio della reliquia del dente sacro, folla in fila per la cerimonia, costruzione ufficiale per nulla interessante artisticamente, tamburi e flauto, la bellezza è nei piccoli templi nell'enclave esterno di fronte al tempio principale, vuoti rispetto alla folla di prima, e una antica pianta di bodhi al centro del perimetro.
botanical gardens, restare senza parole di piante e alberi tropicali, alcuni giganteschi di dimensioni che non ti aspetti, altezze vertiginose o larghezze di tronchi o di fronde da documentario, e di certo non sapevi esistessero così tanti tipi di orchidee, e animali ovunque: uccelli innumerevoli e dei colori che noi europei solo nei disegni da bambini, scoiattoli, pipistrelli giganti appesi a testa in giù dagli alberi, scimmie che si rincorrono, mangiano, giocano, si spulciando, allattano, fanno vita di comunità.
ridi vihara, dei culti animisti protostorici sono rimaste le lastre rocciose come luoghi sacri e gli alberi di bodhi come alberi sacri, e sotto i massi e le lastre di pietra costruiscono nei millenni templi, e nelle caverne dentro le rocce i dipinti e le statue, e il buddha d'oro ricco e sfarzoso, e nella caverna di fianco quello ligneo semplice e non lavorato che non avevi finora mai visto. fuori, all'aperto, il recinto sacro per santificare l'albero di bodhi, e le fiammelle che ardono per la sua sacralità.
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occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.