lunedì 26 maggio 2014

LE PAROLE PICCOLE (2223.5)

ci sono due parole.
due parole piccole piccole, due parole minuscole, due parole così corte che basta un fiato, per dirle.
ci sono due parole che fa uno strano effetto sentirsele dire.
ci sono due parole che fa un effetto ancora più strano, dirle.
(e restano le domande e i dubbi, poi. ché certe parole sono piccole, minuscole, corte, e fanno uno strano effetto, già, ma certe parole sono anche delle responsabilità...)

venerdì 23 maggio 2014

ONCE IN A RAIN TIME

il cielo si è fatto nero all’improvviso. e piove secco e dritto, stasera. per fortuna hai preso l'ombrello, uscendo. e ora sei fermo al semaforo che aspetti il verde in precario riparo.
le due donne di fianco a te sono senza ombello, invece, e la pioggia bagna capelli e vestiti, e la borsa di carta che la più bassa tiene tra le braccia. sono straniere, mulatte… sud america, africa, non sai bene, non lo sai mai.
una delle due si gira, ti guarda, sorride. e viene sotto il tuo ombrello. così, con naturalezza. “i’m sorry… may I?”. e questo sorriso dolce. e le sorridi anche tu, “of course, stay here”.
verde.“, thank you! bye….”.  sorriso bellissimo. e scappa via di corsa per attraversare.
a volte basta poco per sorridere. anche sotto la pioggia.

martedì 20 maggio 2014

COGITO, ERGO SINGLE

accade, semplicemente accade.
accade quando sei nella città delle donne belle. (e forse accade perché vedi tutt'intorno così tante donne belle. ci sta).
accade mentre il sole scivola dietro il mare. (e forse accade perché certe cose accadono solo al tramonto. ci sta).
accade quando sei con la persona piccolina. (e forse accade perché le persone piccoline fanno guardare le cose da visuali diverse e in modi nuovi. e anche questo ci sta).
accade, chissà perché accade, ma accade. lo senti accadere. 
accade qui e ora.
accade che capisci che devi correre in senso orario e non antiorario. capisci, o credi di capire, ma fa poi differenza questo in realtà? capisci, dicevi, che in fondo la vita è essa stessa una sorta di tempio. e intorno ai templi ci si muove solo in senso orario. e allora d'ora in poi quando vai a correre impara a correre in senso orario...
accade che capisci, o credi di capire, ma fa poi differenza questo in realtà?, capisci che sei stanco dei meccanismi di elusione, e di alzare sempre le difese. sei stanco di cercare volutamente situazioni complicate o distanze impossibili. sei stanco di interessarti realmente solo alle persone inverosimili. sei stanco di tutto quello che in fondo ti risparmia solo di dover agire le tue difese.
accade che capisci che vuoi semplicemente la normalità. semplice, banale, noiosa normalità. pensa un po'.
vuoi le sere insieme. vuoi divani in due. vuoi seduti per terra in terrazzo a parlare nelle notti di primavera. vuoi uscire in due e condividere cose normali, noiose, banali. un cinema, una cena, un concerto, un bicchiere, uno zaino, non importa cosa.
accade che capisci che vuoi una banale, semplice, noiosa normalità.

fantastico. uau. e ora sai cosa? ora sì che son tutti cazzi tuoi...

mercoledì 14 maggio 2014

NOTTURNOCOBALTO

vento teso a pulire i cieli, stasera, e questi cieli scintillano di blu cobalto anche ora che sono le 21:10 e non sa essere ancora buio. e guardando il cielo blucobalto delle 21:10 ti ricordi che in fondo i giorni e le sere non son altro che una successione di passi lenti verso un solstizio che sarà. resta il vento teso, a cambiare l'odore dell'aria.

alzi il volume della musica a riempire gli spazi e le stanze, a coprire il silenzio che ha lasciato chi stasera in questi spazi e in queste stanze non c'è più. e nella sera blucoblato c'è un vuoto che ha la sua sagoma, qui. e un silenzio sul fondo di tutto, che riempie i vuoti della musica. e non basta alzare il volume. pare proprio di no.

OTHER SIGNS