lunedì 13 luglio 2015

OMNIA MUTANTUR

e non sono più tempi incerti, no, all’improvviso non lo sono più. lo erano, lo sono stati. sono stati giorni incerti di settimane incerte, giorni incerti e titubanti, ma ora non più, no, ora no,  ora che all’improvviso accade tutto e tutto accade velocissimo, e il tempo accelera a velocità di curvatura e tu vieni sparato in avanti e tutto intorno a te si allunga come scie luminose e attraversi tutto così veloce (così veloce!) che non capisci cosa e quando sia accaduto o stia accadendo, ché un paio di settimane son dense come mesi e una decina di giorni cambiano tutto ed ogni cosa. cambiano tutto. e cambia ogni cosa.
 
accade tutto, accade ogni cosa. accade l’accelerazione. accade la velocità di curvatura. accade che curvino i giorni e le notti. che curvi la tua vita. tutto accade, accade tutto.
accade il pomeriggio a camminare nel sogno, quando tutto diventa reale. 
accadono i giorni e accadono le notti. accadono i gesti, e le parole. accadono gli sguardi dentro gli sguardi. 
accade la notte di ciò che accade 30 volte.
accade la sera dei metal detector e dell'aereo. e accadono le due notti delle parole scritte o sussurrate da nazioni diverse.
accade aspettarsi, e accade trovarsi.
accadono i dialoghi bilingue.
accadono continui incastri. e guarda qui sono tutti i miei punti deboli, guardami mi lascio dietro degli spazi bianchi.
accadono i colori, e accade l’assoluto qui&ora.
accade programmare ottobre. e programmare dicembre. ed è solo naturale.
accade mettere tutto in discussione.
accade qualcuno a cui tornare.
accade i’m the luckiest. accade i’m the happiest.
accadono vite stravolte, braccia ancora aperte, cose da condividere, da vivere, da perdere, invisibili agli occhi inaccessibili al cuore.
accade questo volo., sapendo che seguirà un atterraggio. chissà dove. chissà quando. lo scopriremo, si scoprirà.

lo scopriremo, si scoprirà. e forse si tratta di fabbricare quello che verrà con materiali fragili e preziosi, senza sapere come si fa. che poi però qualche idea sul come si fa ce l'avete, in verità, voi, qualche idea forse ce l’avete sì, voi e le vostre idee dell’essere solo se stessi e sempre diretti, del mettere tutto in gioco, del non cercare scappatoie e dell’affrontare le cose una ad una, e in due. e ci provate così, e lasciate che sia come verrà.
 
rientrano in casa e appena dentro si sentono benissimo i rumori e le voci degli altri appartamenti, ma è tutto perfetto, è tutto perfetto.
e tutto è perfetto, sì.

"e il kovalski dov'è?”
“il kovalski si è perso.
in una persona.”

e che tu non sia più single è chiaro. così chiaro che non se ne può più dubitare. meno certezze ci sono sul fatto che tu viva ancora da solo.

(e c'erano le ultime farfalle bianche in formazioni compatte intorno a loro a volare)



 
[© le luci della centrale elettrica]
 

19 commenti:

  1. Inutile dire che adoro tutto questo, caro K. :-*

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  2. Ma quanto sono belle le parole d'amore del k? Che tu sia dannatamente felice <3

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    1. qua si punta all'essere felici da fare schifo, lola, nientepopodimenoche

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  3. Tutti questi cambiamenti e curvature vertiginose e fine d'incertezze e mordere la vita me piacciono un sacco! :D Vai così K!

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  4. accade che questo blog chiuda. come una cosa che è stata. che ora è diverso e non c'è dubbio. ché ora tu non sei più single e io ho un lavoro serio, quindi cazzo se le cose accadono; accadono per davvero e punto.
    e senza scuse, senza timori, questa pagina se ne va.
    la fine del paraculismo, mon cher.

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    1. questo blog non chiude, mio cuor. questo blog cambierà passo e respiro, come è naturale accada quando accadono cose grosse nella vita, quelle cose che cambiano e ridefiniscono tutto. ma non credo che chiuderà, il K. di certo ci sarà una cadenza diversa. ché in fondo, come diceva il luigi, "quando sono felice esco"...

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occhio. ché il K ti legge. e risponde, anche.