biancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancbiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancbiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancbiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancbiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancbiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobiancobianco
"posso resistere a tutto, tranne che a leggere kovalski" oscar wilde
martedì 31 gennaio 2012
31/1/12: THE DAY THE BLOGS DIE
nulla è per sempre, kovalski. figurati un blog.
R.I.P.
http://nelcassetto.splinder.com
e (qualcosaltro).splinder.com
domenica 29 gennaio 2012
DELLE NOTTI E DEL VENTO, DEL CALORE E DELLE STANZE. E DEL FILO BIANCO E RICURVO DELLA LUNA.
di colpo si fa notte, s'incunea crudo il freddo.
è da est e da nord che entra il vento gelido nella città di mare e di frontiera, entra gelido e scorre lungo le strade e si restringe tra i palazzi, taglia la pelle del volto, questo vento che viene da est e da nord, taglia la pelle e odora d'inverno e di neve in piane slave, odora di boschi sferzati e di montagne sullo sfondo. il mare è solo un'indistinta macchia nera lì dove manca qualsiasi luce artificiale. il mare lo intuisci per sottrazione.
era la sera prima la sera nella quale ti ha chiesto se la luna stesse crescendo o rimpicciolendosi. e tu non hai saputo rispondere, la sera prima, e guardi quel filo bianco e ricurvo di luna nel nero del cielo e non lo sai neppure stasera da quale parte stia andando, quel filo bianco e ricurvo di luna. e poi, dopo la domanda, c'è stata la notte della febbre che sale e scalda e irradia calore dalla pelle e tra le coperte.
è la sera dopo, questa, la sera in cui il vento che viene da est e da nord taglia la pelle e le vie di questa città. e nella sera del vento che viene da nord e da est ritrovi la vecchia familiarità d'esser solo nella stanza di questo albergo. ed è un salto all'indietro nel tempo, questo, un salto di qualche anno indietro.
l'albergo è sempre lo stesso. la stanza quella di alcune volte. e la persona sola nella stanza è sempre la medesima. tu.
di colpo si fa notte, s'incunea crudo il freddo. la città trema, livida trema.
[csi]
taggato
del movimento,
robe di k,
storie di b
martedì 24 gennaio 2012
SUCH A SHAME (CANTAVANO I TALK TALK)
tre giorni. sono tre giorni che cerchi di arrivare a una conclusione su shame. alla fine dei tre giorni, non arrivi a una conclusione. bensì a due: delusione. e fastidio. delusione perché ti aspettavi un bel film, a detta (e scritta) di tutti. e si sa che le aspettative fottono. e invece ti ritrovi un film senza ritmo narrativo, per la solita parabola perdizione-consapevolezza-salvezza. molto evangelico, anzichenò. ma che palle, la solita parabola perdizione-consapevolezza-salvezza, eddai. a capire che l'altra conclusione era fastidio, ci hai messo un po’ di più. ma alla fine è quello: fastidio. il fastidio di quando sei di fronte a uno specchio che ti riflette. guardalo lì, il kovalski di qualche anno fa, quando aveva un altro nome.
sarà quello che ti infastidisce, kovalski? ritrovarti?
sabato 21 gennaio 2012
IL RESPIRO E IL SOGNO
compri libri. molti. e fumetti, anche. anche usati, a volte. quando li trovi. usati. i fumetti. e i libri, anche.
e sei lì che scorri i fumetti usati, messi tutti di costa, sullo scaffale, e tra gli autori e i titoli vedi questo fumetto qui, lo vedi e sorridi, e lo prendi, e lo sfili, e lo sfogli. e ti dici oh, com’era bello, che tu l’hai letto, questo, l’hai letto tipo secoli fa, secoli fa quando avevi diciotto o diciannove anni, tipo così, ed era bello, quel fumetto secoli fa, bello come un sogno, o una poesia muta di immagini completamente senza parole, e te l’aveva prestato chissà chi, questo non te lo ricordi più bene, ma che fosse bello come un sogno o una poesia muta, questo te lo ricordi bene sì.
poi, dopo, sei già a casa quando inizi a leggerlo, pagina dopo pagina, e girando le pagine, cade un foglio. un foglio giallo, perfettamente piegato in due. lo raccogli. lo apri. è scritto a mano. una scrittura tutte curve, femminile. e
balzac ha scritto che “una notte d’amore è un libro letto in meno”: poiché non voglio essere assalita da rimorsi e sensi di colpa per il tuo mancato “acculturamento” ma non voglio rinunciare alle notti (o mattine o pomeriggi…), sono arrivata a un compromesso. non ti rovinare gli occhi nella lettura e apprezza il mio senso of humor.
con tutto il cuore,
roberta
e non è a te che parla, quella roberta, kovalski, no, non è a te che lo dice il giorno dopo una prima notte a un qualche lui per te senza nome.
e poi pensi che non deve essere durata, se lui ha venduto il fumetto. e poi pensi che non deve essere stata neanche molto importante, se lui quando lo ha venduto ci ha lasciato dentro il foglio giallo perfettamente piegato in due.
balzac ha scritto che “una notte d’amore è un libro letto in meno”: poiché non voglio essere assalita da rimorsi e sensi di colpa per il tuo mancato “acculturamento” ma non voglio rinunciare alle notti (o mattine o pomeriggi…), sono arrivata a un compromesso. non ti rovinare gli occhi nella lettura e apprezza il mio senso of humor.
con tutto il cuore,
roberta
e non è a te che parla, quella roberta, kovalski, no, non è a te che lo dice il giorno dopo una prima notte a un qualche lui per te senza nome.
e poi pensi che non deve essere durata, se lui ha venduto il fumetto. e poi pensi che non deve essere stata neanche molto importante, se lui quando lo ha venduto ci ha lasciato dentro il foglio giallo perfettamente piegato in due.
e però, che lunga strada ha preso questa roberta per arrivare fino a te, kovalski, hai visto? ma che gli fai tu, alle donne, kovalski, che gli fai?
martedì 17 gennaio 2012
QUESTIONI DI VITA E DI MORTE ALLA MACCHINETTA DEL CAFFE'
[interno giorno. tipo camera caffè. tu e il collega f. parlando del naufragio della costa concordia]
- pensa a quei poveretti che magari sono chiusi da 3 giorni nelle cabine sigillate, e muoiono lì così…
- che morte orribile, davvero, che senza niente da mangiare o da bere, dev’essere lungo e doloroso, morire dissetato…
- morire disse… ahemm sì... senti, e se andassimo a lavorare?
taggato
appunti per il dialoghista,
vita d'azienda
lunedì 16 gennaio 2012
GENERALE INVERNO
e poi, dopo, alfine, e finalmente, arrivò anche l’inverno.
te lo dice il -3° del mattino. e la galaverna che ricopre il mondo.
lunedì 9 gennaio 2012
KOVALSKI vs ZE FIORETTI
è impressionante il numero di adulti che nel terzo millenio a capodanno fa ancora i buoni propositi per l’anno nuovo. te ne accorgi nel lunedì sera di inizio gennaio, dalla ressa di persone che affollano la palestra. neanche la preparazione primaverile per la prova costume ha tanto successo…
el dura minga, comunque. ché è impressionante anche la durata ultraridotta dei buoni propositi per l'anno nuovo fatti a capodanno dagli adulti del terzo millennio. e di questo te ne accorgerai anche quest’anno nel lunedì sera di inizio febbraio, quando in palestra ti ritroverai tra le solite facce. che è meglio, molto meglio: almeno non devi aspettare che si liberino le macchine…
giovedì 5 gennaio 2012
R€QUI€M
i saldi sono la prima causa di morte delle carte di credito.
mercoledì 4 gennaio 2012
DIECIGIORNI
10 giorni. 10 giorni, 240 ore, 14.400 minuti… in secondi nemmeno ti ci metti, a calcolarlo. 10 giorni. 10 giorni sono un sacco di cose. 10 giorni è un attimo. un attimo che scorre veloce, talmente veloce da non accorgerti che è finito. di già? già, di già! 10 giorni il blu e l’oro. 10 giorni per farlo, 10 giorni per riporlo. 10 giorni e i pacchetti da aprire. 10 giorni il ghiaccio da pattinare. 10 giorni la pixar e i dinosauri. 10 giorni i telefilm così diversi ma così uguali a quelli che guardavi tu quand’eri bambino. 10 giorni calvin & hobbes. 10 giorni i fuochi nella notte. 10 giorni i sorrisi. 10 giorni, i rumori sommessi quando la senti sognare. 10 giorni sono un sacco di cose. e 10 giorni sono un attimo. e sono tutto quello che c’è, a volte.
domenica 1 gennaio 2012
20-K-11
visto
american life - biutiful - carnage - gorbaciof - heimat - i ragazzi stanno bene - l'albero della vita - l'arte del sogno - l'uomo che amava le donne - midnight in paris - paranoia agent - somewhere - the voices of a distant star - this is england - tomboy - una sconfinata giovinezza
sentito
dente, iotradinoi - dente, l'amore non è bello - einaudi, nightbook - j.mascis, several shades of why - kalkbrenner, icke wieder - le luci della centrale elettrica, per ora noi la chiameremo felicità - mogwai, hardcore will never die, but you will - murdoch, time without consequence - radiohead, king of limbs - soley, we sink - whitetree, cloudland
letto
asano, solanin - auster, sunset park - baronciani, le ragazze nello studio di munari - cèline, morte a credito - de carlo, tecniche di seduzione - di grado, trenta acrilico settanta lana - enard, zona - fior, cinquemila chilometri al secondo - murakami, i salici ciechi e la donna addormentata - sorrentino, hanno tutti ragione - vivés, nei miei occhi
INIZIALE
ehi, kovalski, hai visto che strano? tutto è esattamente com'era ieri.
ma pensa te...
ma pensa te...
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