di là dai vetri, nubi grigie che scorrono lente a velare la luminosità di luna piena che disegna il profilo di montagne nere, e il gelo e il buio e la notte, e i rintocchi delle campane a segnare le due, le tre, le quattro.
di qua dai vetri, riempire lo spazio e le lenzuola di gesti sfiorati e di piccole parole, respirando la pelle con lo sguardo perso attraverso i cieli neri e i rintocchi delle ore, sussurrando parole come un mantra personale, come un incanto privato.
questa è la notte di montagne nere e piccole parole, e quello che ti fa.
K. mancavi
RispondiElimina...;-*
EliminaI cieli sanno sempre tutto.
RispondiEliminai cieli, e le notti.
Eliminatutto tuttissimo.
Io quel campanile l'avevo già bazookato. Diciamo alle due. Massimo alle tre
RispondiEliminaè peggio quando vorresti dormire, in realtà ;-)
Eliminada quando ero poco più che un lupo, le notti di luna nuova hanno sempre rappresentato per me dei nuovi inizi. sono magiche, come le piccole parole.
RispondiEliminapiena. non nuova. sbagliai. mi scuso. ;-)
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