venerdì 29 giugno 2012

LA TERZA COLPA DI V.

le 10 cose (impossibili in questo continuum spazio temporale) che avresti voluto fare prima di morire:

1. avresti voluto scrivere una stagione in inferno
2. avresti voluto girarlo tu, the eternal sunshine of the spotless mind. o essere il protagonista de la 25esima ora.
3. avresti voluto viaggiare attraverso la cintura di orione fino alla nebulosa della testa di cavallo
4. avresti voluto giocare in linea con baresi tassotti e maldini
5. avresti voluto incidere unknown pleasures con i joy division
6. per poi fondare i massive attack e incidere blue lines
7. avresti voluto restare chiuso in una stanza d’albergo per un mese con le ragazze del coyote ugly. tutt'e quattro, le ragazze. e facciamo due, i mesi.
8. e uscirne per andare direttamente a fidanzarti con valeria solarino
9. avresti voluto scalare l'everest per vedere com'è il mondo da lassù
10. avresti voluto comprare l’inter. e farla fallire.

che poi, se fai un bel sei al superenalotto, quest'ultima ce la puoi anche fare.
e olè.

mercoledì 27 giugno 2012

LA SECONDA COLPA DI V.

le 10 cose possibili che vuoi fare prima di morire


1. andare a timbuctu e djenne
2. provare di nuovo amore
3. imparare a fotografare esattamente quello vedi
4. andare a Samarcanda
5. vedere dal vivo la finale dell'ottava dei ragazzi
6. rileggere alla ricerca del tempo perduto
7. festeggiare un capodanno con il sole a mezzanotte
8. imparare a fare il cuba libre definitivo
9. scrivere quel libro
10. vederla grande

lunedì 25 giugno 2012

AND THE WINNER IS...

siamo a giugno. ne son passati sei, di mesi, e ne mancano altri sei. esatti esatti. mancano ancora sei mesi. alla fine del 2012. eppure, te ce l'hai già, il tuo film dell'anno. punto. e a capo.
sotto con il 2013, ora.



anche se il trailer è veramente nnammerda. sia detto, eh.

venerdì 22 giugno 2012

R.S.V.P.

tu credi nella più assoluta parità dei sessi. o meglio, non è che ci credi, tu, nella parità dei sessi: tu la più assoluta parità dei sessi la dai semplicemente per scontata. 
e infatti, eccoti alla ricerca di una donna sperabilmente giovane, sperabilmente attraente, sperabilmente intelligente, sperabilmente divertente, sperabilmente colta, sperabilmente sensuale, sperabilmente lasciva. sperabilmente tutto, ma quel che è sicuro, ricca. ma non ricca; imbarazzantemente ricca, ecco. chè, ammettilo, hai troppe cose interessanti da fare nella vita, tu, che mica puoi star lì a perdere tutto 'sto tempo a lavorare, ti pare? 

ora, sul perchè una donna giovane, attraente, intelligente, divertente, colta, sensuale, lasciva, sperabilmente, e -quel che è necessario- imbarazzantemente ricca debba essere lì che aspetta te... beh, non sarà mica la prima volta che una donna ti stupisce con una scelta che, comunque la guardi, è irrimediabilmente assurda, no?

giovedì 21 giugno 2012

ESTATICA

c’è da dire che le va dato atto, alla signora estate -o sarà signorina?-: 36° è uno stracazzo di inizio. fin troppo. d’altronde, un motivo ci sarà se hai sempre preferito la primavera all’estate. ché l’estate a milano è una sorta di condanna alla cayenna, a ben vedere. caldo afoso all-inclusive. e senza i cocktail a bordo piscina. e non è una differenza da poco, il cocktail a bordo piscina che non c’è. no no.

che poi, da qualche parte ti si è ristretta l'estate, hai notato?, che fino a un certo punto le estati duravano 3 mesi. che quando dici estate ancora adesso il tuo cervello visualizza 3 mesi via da qui. riflesso condizionato, certo. ma che bello è un riflesso condizionato così? poi, a un certo punto, senza nemmeno farci troppo caso, ti sei ritrovato con estati di due o tre settimane. insomma, funziona che da un certo punto in poi qualcuno ti frega l’estate. è un mondo difficilissimo, a volte. già già.

solstizio. primo giorno d’estate. giorno più lungo dell’anno. tipo, oggi. guarda caso, eh. solstizio. e quella sensazione. la strana sensazione di sentire il tempo scollinare. che tu dici estate, e sono immagini mentali di giorni lunghi di sole in cieli azzurri di sere chiare di notti corte. e invece all'improvviso realizzi che dopo il solstizio le giornate iniziano ad accorciarsi. ma mica in futuro, no no. da domani, le giornate iniziano ad accorciarsi da domani. cazzo, di già.
inizia l’estate, e i giorni si accorciano uno dopo l’altro giorno dopo giorno. è la sensazione di quando sei appena arrivato in cima. e guardi il cielo guardi il panorama guardi tutt'intorno a te. e poi d’un tratto hai questa consapevolezza che la prossima tappa è tornare laggiù in fondo, nel fondo dell’anno. ed è anti-intuitiva, la tua estate, con la sua forma di parabola discendente, una parabola di giorni che poco a poco giorno dopo giorno sono sempre più brevi. ed è curioso, come l'estate sembra, ma non è.

COME PASSA IL TEMPO

è state.
di nuovo.

domenica 17 giugno 2012

DELLE LUCCIOLE DI NOTTE

- che belle le lucciole!
- ma non ci sono sempre state, sai?
- cioè quand'eri piccolo tu non c'erano?
- sì, quand'ero bambino io c'erano sì, tutti gli anni, d'estate, di notte il prato era sempre pieno di lucine.
- e poi?
- poi non lo so, a un certo punto sono sparite. quando sono cresciuto se ne sono andate. non le ho più viste per tantissimi anni. credevo non ci fossero più.
- e invece adesso ci sono ancora!
- sì. adesso sì. chissà dove sono state tutti questi anni... e chissà come mai sono tornate, poi?
- non lo sai?
- no, non lo so. non lo sa nessuno, credo.
- io lo so invece! si vede che alle lucciole piacciono solo i bambini!
- ... si vede di sì, già.

martedì 12 giugno 2012

SERATA ALLO ZOO METROPOLITANO

interno notte. pizzeria. tu e l’amica mys al tavolo uno di fronte all'altra. pizza, birra, e parole. la sequenza standrd degli argomenti di conversazione: dal parcheggio al traffico, passando poi alle relazioni sentimentali per arrivare alle relazioni tout court, e gran finale sulle interazioni maschietti vs femminucce. il flusso classico, insomma.
mys: “che alla fine è una questione di galateo. perché le buone maniere sono importanti. sempre. anche nel dopo schienamento”
tu: “nel senso?”
“nel senso che un galateo ci vuole anche lì. insomma, se parliamo di schienamento sportivo, quello senza questioni sentimentali, allora dopo non esiste che uno mi deve mettere nella condizione di dovergli dire “beh, ciccio, mi sa che è ora che tu te ne vada”. che insomma, è imbarazzante dai…”
“vero…”
“appunto. quindi, ci vuole il galateo post schienamento: deve essere lui a fare il gesto di andarsene. sempre. tirarsi su e dire “beh, io vado”. a quel punto, se voglio, lo trattengo io. se non voglio, lo lascio andare. questo se siamo da me... e uguale se siamo da lui, che in questo caso invece sono io a dirgli “adesso vado”. e se vuole, mi trattiene lui. ma non esiste che uno mi si piazza lì a dormire così a tradimento, se non voglio. è una questione di educazione. eccheccazzo. dammi la possibilità di scegliere no?”
“uh uh già è vero, hai ragione… stica che fastidio la cane morto…”
“che schifo kovalski dai! come la cane morto..?!?”
“massì, la cane morto, dai, quella che ti collassa lì all’improvviso. un attimo prima hai lì nel letto una viva attiva reagente, un attimo dopo un cadavere. addormentata secca. un cane morto, appunto. e che non schiodi più fino al mattino dopo, poi...”
“in effetti "cane morto" rende, è vero…dio, che odio.”
“che poi, ancora ancora la cane morto. quella che davvero non reggo è la koala”
“la koala?.... cazzo, ma tutto lo zoo ti fai?”
“scemachesei! ma no, la koala. quella che non solo non fa il gesto di andarsene, non solo ti collassa lì all’improvviso. no, non basta. che la koala è quella che per dormire ti si intreccia pure addosso come il koala all’eucalipto, appunto...”
“è vero, sì. il koala… ma allora meglio il cane morto, piuttosto, che almeno lui dorme dalla propria parte…”
“appunto… la koala invece ti si avvinghia addosso, e nemmeno scrollando il braccio e la gamba te la stacchi via… che la koala è come cercare di dormire con una stufa attaccata addosso. ma semovibile, che se provi a spostarti ti segue…”
“vedi che ho ragione io, kovalski? il galateo. ci vuole il galateo. che non ci sono più le buone maniere di una volta…”

sabato 9 giugno 2012

CHE LA PALLA E' ROTONDA. GIA' GIA' GIA'


stai perdendo colpi, kovalski, e ne stai perdendo tanti. 
ci sono gli europei, e fin qui ci sei, ok. a giugno, gli europei. ok. peccato che non sapevi quando (già, incredibile ma vero, fino alle 12 di oggi c'era ancora qualcuno che non sapeva che erano già iniziati... vero kovalski?). e se non sapevi esattamente quando, figurati se sai a memoria il calendario. nemmeno dell'italia. più che altro, non ne hai proprio idea. 
e non è che in questo senso mi perdi colpi per la questione del tuo cuore ultrà, 10 anni lassù, l'etica della curva, e patapìm e patapàm. no. ché c'è  sempre stato questo curioso fenomeno per il quale a te il calcio annoia, se non hanno strisce verticali rosse e nere. è più forte di te. ti annoia. no, non è mica questo. è proprio che perdi colpi, tu. ma tanti, kovalski. ché se gioca l'italia, tutti i maschietti sono a casa, tra loro, a guardarsi la partita. e tutte le fidanzate le compagne le mogli e perfino le trombamiche sono in giro per locali, tra loro, ad annoiarsi un po'. praticamente, un fantastico mondo di opportunità. 
però tu nemmeno ci pensavi.
tu stai perdendo colpi, kovalski. e pure tanti, già.

venerdì 8 giugno 2012

DEI CERCHI CHIUSI

bip bip "allora, com'è stato ieri sera? amarcord?"
"già. amarcord. ma di me a 15 anni. stesso stadio stesso lui stesse canzoni stessi cori. e una vita davanti. mica mezza dietro." invio>
bip bip "sì, ma la maturità ti ha reso più interessante"
"dimmelo tu in quale vita potrei non adorarti. dimmelo tu." invio>






c'è poi da dire che tu hai culo, kovalski. proprio culo. che non è mica un merito, certo, ovvio, ché il culo capita da sé. però meglio averlo che non averlo, no? e tu  modestamente l'ebbi! doppio culo, per giunta. il culo che non solo è stato il secondo concerto più lungo di tutta la carriera ormai quarantennale di springsteen  (e con questo hai fatto due su due dei concerti storici tra gli springsteeniani: quello dell'ottantacinque, e quello da 3 ore e quaranta senza interruzioni). no, non solo. in più, ha anche fatto the river. sì, quella the river. cantata almeno dai 10mila del prato. degli altri 50mila sugli spalti, non sai. paiura vera.
però anche il tuo bis/culo non è perfetto, no. ché anzitutto, è stato (appunto) il secondo concerto più lungo della sua storia. e non ti piace, arrivare secondo. che quando sei lì, tanto vale puntare al primo, no? e poi, a voler proprio arrivare alla perfezione (è perché accontentarti di meno?) alla perfezione ne mancava una. una sola. sì, quella. mancava lei. thunder road.

giovedì 7 giugno 2012

DEL CHIUDERE CERCHI

che sei un tipo preciso, tu. ossì. e le questioni lasciate in sospeso no, non ti piacciono. e ritieni che vadano chiuse. prima o poi, certo, magari non subito, ok.  che a volte accade che subentra altro da fare, possono esserci altre urgenze, capitare altre cose, o evenire altre evenienze, certo, ovvio, eddai. ché mica sei fissato. però poi, dopo, le chiudi, le questioni. che ti piace così.
tipo stasera. che vai a chiudere la questione. che sei un tipo preciso, tu. ossì. e le cose lasciate in sospeso no, non ti piacciono. e allora stasera ci vai. anzi ci torni, che è nello stesso posto dell’altra volta. e quindi stasera torni a chiudere il cerchio. quel tuo cerchio personale. stasera. nello stesso posto di allora. che forse in effetti è proprio giunta l’ora di chiuderlo, ‘sto cerchio. dai. è ora. dopo 26 anni 11 mesi 16 giorni, è ora sì.





21.6.1985



7.6.2012



mercoledì 6 giugno 2012

KOVALSKI VS ZE' BLOGS

che poi ci sono i momenti in cui il kovalski non ha che cazzo fare. ebbene sì, ci sono anch'essi. e in quei momenti che non ha un cazzo da fare, se per pura sfiga il kovalski ha un computer e una connessione a tiro, il kovalski si lascia prendere la mano. e parte da un blog. e legge un post qui. e segue un commento lì. e scivola su un link là. e clicca un collegamento laggiù. e si ritrova a passare di blog in blog. in blog. in blog. un'anoressica qui. un autoreferenziale là. un solipsista lì. una mancata cuoca laggiù. un esperto di politiche economiche là dietro, seguito da quella che uncinetto e pizzi. a ruota quella che le scarpe, e quell'altra che oh, ma le borse... tutto in percorsi di pura casualità.
ecco. è in questi momenti che il kovalski giunge a un'illuminazione. a un'epifania. a una superiore consapevolezza dell'universo mondo, e dell'ordine che lo regge. la comprensione oltre ogni ragionevole dubbio che la maggior parte dei blog sono come le scoregge. che dan soddisfazione solo a chi li fa.

martedì 5 giugno 2012

IL KOVALSKI & V.M.

l'estate, quando sta per arrivare, promette sempre più di ciò che poi mantiene.  
mo' vediamo, valerio. poi, dopo il 21 settembre, il kovalski ti fa sapere. promesso.

valerio millefoglie]
nota bene per distratte: il corsivo del post è dell'uomo tra parentesi.

lunedì 4 giugno 2012

VOLENTE O NOLENTE

tra volente o nolente a volte vince indifferente. 
che tu voli o che tu noli ci sono giorni che passano veloci e che passano indenni, in questi giorni. che sia ufficio, napoli, o bologna, non ti cambia nulla. nolere non noli. volere domani voli, ma il senso non è lo stesso. e comunque non sempre è importante che ci sia un senso, a volte semplicemente segui il flusso delle cose che devi fare. e andare a roma è come starsene a milano quando sei di questo umore. neutro. o neutrale. indecisione sul termine. ma nemmeno ti importa di scegliere quale, non ci trovi alcuna differenza li tieni entrambi li lasci lì così. 
volente o nolente è una primavera scivolosa questa. ma non sei tu che inciampi nei giorni. non sei tu che cadi. sono i giorni che ti scivolano addosso.

DELLE SETTIMANE

giunto alle sedici di un qualsiasi lunedì, ti chiedi perché le tue settimane abbiano così pochi week-end.

domenica 3 giugno 2012

DETTO DA W.S.B.

nel mercato della città c'è il caffè degli appuntamenti. seguaci di impensabili commerci obsoleti che scarabocchiano in etrusco, tossicodipendenti da droghe non ancora sintetizzate, pusher di armalina truccata, droga ridotta a pura assuefazione che offre una serena precarietà vegetale, liquidi per indurre in stato latah, sieri di longevità titoniana, uomini del mercato nero della terza guerra mondiale, estirpatori di sensibilità telepatica, osteopati dello spirito, investigatori di infrazioni denunciate da miti giocatori di scacchi paranoici, portatori di mandati frammentari in stenografia ebefrenica che denunciano ineffabili mutilazioni dello spirito, funzionari di stati di polizia non costituiti, una nana lesbica che ha perfezionato l'operazione bang-utot, l'erezione polmonare che strangola un nemico addormentato, venditori di serbatoi orgonici e macchinari rilassanti, broker di sogni e ricordi squisiti sperimentati sulle cellule sensibilizzate di chi è in astinenza e barattati in cambio di materie prime della volontà, dottori specializzati nel trattamento delle malattie latenti nella polvere nera di città in rovina, virulenza in aumento nei globuli bianchi di vermi senz'occhi che a poco a poco affiorano in superficie e nell'ospite umano, malattie del foindo dell'oceano e della stratosfera, malattie da laboratorio e guerra atomica... un luogo dove il passato sconosciuto e il futuro emergente si uniscono in un vibrante, silenzioso ronzio... entità larvali in attesa di uno vivo... 

More about Pasto nudo 

  [© w.s.burroughs]

sabato 2 giugno 2012

LA COLPA DI V.

le 10 cose che ti annoiano:

1. ti annoia annoiarti
2. ti annoia il rosso del semaforo
3. ti annoia qualsiasi sport con le ruote
4. ti annoia “vodafone, informazione gratuita, il numero chiamato etc etc”
5. ti annoia ripetere le cose
5. ti annoia ripetere le cose
5. ti annoia ripetere le cose
5. appunto
6. ti annoia la coda alla cassa del super
6. ti annoia pure la coda alla cassa dell'iper, eh
7. ti annoia tinteggiare
8. ti annoia "loading..."
9. ti annoia aspettarla. chiunque essa sia
10. ti annoia compilare liste

venerdì 1 giugno 2012

COMING OUT

che kovalski da oggi ama un collega. sì, esatto. un collega. proprio così. un collega senza apostrofo. kovalski da oggi lo ama. e non è una cosa nata pian piano, no, è stata un'epifania improvvisa. un colpo di fulmine. un attimo preciso. nel tempo, e nello spazio. precisamente stamattina. alle 8.37. a circa 58 centimetri dalla macchinetta del caffé.
k: "che se non ci fossero le donne..."
collega: "... bisognerebbe gonfiarle!"
ah, l'amour.