20:41 e il cielo è ancora chiaro ed è giorno e l'aria è dolce e la sera poi arriverà, poi ma non ora, non ancora, ché ora è giorno e cielo chiaro. e niente, insomma, tutto questo è tutto ed è niente, che in fondo è questa la stagione più bella della vita. ed eccoti qui, a viverla ancora una volta.
"posso resistere a tutto, tranne che a leggere kovalski" oscar wilde
venerdì 31 maggio 2019
lunedì 27 maggio 2019
(POST) ELECTION DAY
"io non ho votato perché non sapevo per chi votare"
"bravo, così però hai votato lo stesso. e soprattutto, hai votato per quello che odii di più..."
"in che senso?!"
"nel senso che non votando qualcun altro, hai fatto sì che quelli che non vuoi al potere abbiano avuto una percentuale più alta. fenomeno."
mercoledì 15 maggio 2019
S-PAESAMENTI
nel frattempo, ti ritrovi in terra di francia, nella città dei due fiumi. così, tanto per non annoiarti sotto gli stessi cieli....
domenica 12 maggio 2019
DETTO DA K.H.
" e dire che a casa sua era tutto ben presente. il corpo di lui. il suo sguardo. le sue parole. ma appena ci si separa, ogni cosa si trasforma in passato. "
DETTO DA A.R.
"considera cosa vedi e cosa vorresti / misurane la distanza / sulla tua carta millimetrata: / il minor danno, il beneficio certo / le solite cose temperate / dalla necessità e dall'amore / ... "
DETTO DA G.R.
"puoi aver deciso di fare la cosa giusta, ma è difficile scansare la cosa bella."
DETTO DA N.B.
"tu pensi che il problema sia scrivere? no, qui si tratta di vivere, pensare, parlare."
day 8 - 28.4 34°38′24″ N, 50°52′35″ E
(prima: le colline colorate lungo la strada, modellate bombate e di pieghe e anse, e multicolori.
poi, dopo, le lunghe lunghissime striscie arancioni nel marrone della terra, e no non è terra o roccia, sono milioni di fiori in sboccio)
la città sacra degli studenti religiosi, barbe lunghe, tuniche per gli uomini, chador lungo per le donne, anche le occidentali, rese in chador mimetici per distinguerle dalle sciite in nero e allora sembrano foto di truppe us army in iraq,... il bianco degli studenti di teologia, il nero delle donne, gli ori e il vetro delle cupole delle iwan delle moschee. qom.
day 7 - 27.4 33°59′0″ N, 51°26′0″ E
(prima: abyaneh, a 2.000 metri, case rosse di terra argillosa aggrappate alla costa della montagna, villaggio quasi disabitato, vive di solo turismo, e fare foto epocali di splendida idiozia nella piccola piazza)
il giardino fin, l'ennesimo paradiso fatto di acqua, canali, fiori, profumi; i muri bianchi e i vetri colorati del palazzo tabatabei, scale escheriane e visuali bianche e azzurre; l'hamman sultan amir ahmad e le bolle sul tetto come funghi dello stabile, per dare luce rarefatta ai bianchi e azzurri dell'interno. kashan.
day 6 - 26.4 32°38′41″ N, 51°40′3″ E
esfahān nesf-e- jahān ast, la città che è metà del mondo, naqsh-e jahan la piazza immensa che toglie il fiato per lo spazio vuoto e per i portici e i palazzi lungo il perimetro di 560 per 160 metri, persia pura illuminata di notte o alla luce del giorno, il palazzo ali quappu e la gigantografia di moschea che è masjed-e shah, la moschea lotfollah, tutti gli ori, i blu, gli azzurri.
altrove, nella città, la chiesa armena e le schegge del genocidio, la moschea nezam-al-molk antica di mattoni, il ponte sul fiume zayandeh. esfahan.
day 4&5 - 24-25.4 31°53′50″N 54°22′4″E
le torri del silenzio. due. in cima ai due colli contrapposti. cerchio di pietre alto due metri a delimitare lo spazio del cielo. lasciare i morti affinché gli avvoltoi se ne cibino. da tempo immemore, dalle steppe siberiane fin quaggiù. il marrone della terra battuta, l'azzurro del cielo, il suono del vento. le torri del silenzio. zoroastro. yazd.
e poi gli altri colori sotto l'azzurro del cielo della città al centro del deserto, la città d'ocra di marroni, con i vicoli dei muri in terra battuta e paglia, l'azzurro della moschea jamé, le torri del vento ovunque, il caffè sul tetto. yazd.
(poi, dopo, lungo la strada: meybod, la piccionaia di terra e paglia, il castello ocra contro il cielo azzurro, dominare i tetti della città dalle sue mura, e fare gli scemi per foto epocali (!), il caravanserraglio con il suo piccolo mercato nelle botteghe lungo il perimetro;
na'in e la mosche jamé, antica d'ocra in mattoni e terra)
(poi, dopo, lungo la strada: meybod, la piccionaia di terra e paglia, il castello ocra contro il cielo azzurro, dominare i tetti della città dalle sue mura, e fare gli scemi per foto epocali (!), il caravanserraglio con il suo piccolo mercato nelle botteghe lungo il perimetro;
na'in e la mosche jamé, antica d'ocra in mattoni e terra)
day 3 - 23.4 29.9355° N, 52.8916° E
il sole che gioca con la moschea nasir-al-mulk, e la inonda di luce e colori, riempiendo lo spazio come un caleidoscopio fatto d'aria e luce. shiraz
gigantesca e monumentale, su scala maggiore di qualsiasi rovina greca o romana, davanti ai tuoi occhi è la storia, e qui lo senti, questa imponenza rende visibile e tangibile ancora dopo 2500 anni il potere del gran re e re dei re , il re di persia e re di anshan e re di media e re di babilonia e re dei sumeri e degli akkadi e re dei quattro angoli del mondo, il re di efeso e di sardi, di cappadocia e frigia, di cilicia, di siria e cipro, di egitto e di susa, di assiria e babilonia, di media, di caspio e albania, di battriana, di armenia, di carmania e sagartia, di saci amirgi e himalaya, di gandara, di sogdiana, di margiana, di gedrosia, di arbela e carduchi, re di india, e re dei re di arabia, di tracia, di geti, colchide, di iberi, di albani, di gerrei, di maci. qui, persepolis.
(poi, dopo: naqsh-e rostam, petra minore e antesignana, ahuramazda che incorona il primo re, le 4 tombe reali sulla parete verticale; pasarade e il tumulo rettangolare di ciro il grande nel vento teso in mezzo alla piana verde e gialla di erba e fiori che ondeggiano, la quiete e la pace; abarkuh, ghiaccio dal deserto, un albero di 4000 anni nel sole che tramonta)
day 2 - 22.4 29.5926° N, 52.5836° E
giardini di fiori d'arancio, il profumo di zagara permea ogni respiro. giardini di fiori e d'acqua, simulacro di ogni idea di paradiso terrestre da 5.000 anni in qua. il suq e al centro il caffé nel caravanserraglio. il castello e le moschee. la wall street farsi, all'angolo della strada, mercato nero ma ben visibile dove uomini in folla compatta contrattano ad alta voce il cambio valute. shiraz.
day 1 - 21.4 35.6892° N, 51.3890° E
tutto inizia dove non c'è nulla da vedere, un nulla che parla una lingua dolce ma sconosciuta all'orecchio, e circondato di vette innevate che sbucano alla fine di ogni prospettiva. il museo dei resti persiani, xerxes e ciro. il monumento bianco contro l'azzurro del cielo. tutto inizia a teheran.
venerdì 3 maggio 2019
MAY (or may not)
c'è così tanto inizio marzo, in questo maggio...
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