passano i cieli bassi color tungsteno, bassi bassi, cieli come un tetto a coprire la terra in ogni direzione.
passano le notti di pioggia che batte fuori dai vetri.
passano i percorsi da e per l'ufficio. i semafori, e le strade ad alto scorrimento.
passano i giorni di vento e che scintillano d'azzurro a far risplendere bianche le montagne lungo la linea dell'orizzonte.
passano i respiri d'aria gelida che è arrivato inverno, ed ogni respiro di gelo nei polmoni ti ricorda quanto profondamente tu sia vivo.
passano i cieli che l'inverno te lo dicono le stelle, e la linea retta di alnitak, alnilam e mintaka a dividere in due orione.
passano i tuoi sorrisi mentre sei lì che guardi le stelle che tremolano nel nero. e ti dici che sarà per il vento gelido che tremolano, le stelle, che chissà, che forse anche loro hanno freddo, di vento e d'inverno, lassù, nel nero.
passano i fogli excel e i power point, passano le telefonate e le riunioni. e passano centinaia di mail.
passano i quadri che guardi, e quei pochi davanti ai quali ti fermi.
passano i bicchieri di vino rosso appoggiati sul mobile.
passano le voci che si parlano al telefono, a ricongiungere distanze, o a fare finta di.
passano i fiori sul tavolo, e piegano le teste ormai appassiti quando non ti resta che buttarli, poi.
passano le strade che sai a memoria e che guidi in automatico. e passano strade nuove da imparare.
passano i messaggi stizziti, e le parole ferite. ma non passa la noia, poi.
passano veloci troppo veloci i sabati e le domeniche, così veloci che non è chiaro com'è come non è che il venerdì sera si trasforma così fluidamente in un lunedì mattina, poi.
passano le parole scritte e le parole lette, passano le parole ascoltate e quelle dette.
passano i giorni, le sere, le notti. passano le mattine e i pomeriggi. passano i risvegli. passano.
passa tutto. tutto.
e spesso tutto torna, poi.
il giorno nasce stanco quando il mondo che ritrovi è quello che hai lasciato.
ma ho decifrato le iscrizioni, dicono "dimentica tutto ciò che svanisce e segui solo ciò che rimane".
il giorno nasce stanco quando il mondo che ritrovi è quello che hai lasciato
e tu non lo sai, se ha senso dimenticare ciò che svanisce. davvero, non lo sai. ché passa tutto. certo, sempre, tutto.
ma spesso tutto torna, poi.
ma spesso tutto torna, poi.
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