c’è il sommesso mormorio costante delle fronde degli alberi, c'è il rumore
liquido delle foglie, nei giorni e nelle notti di vento.
[avevi una stanza sul fiume, in un’altra vita. ché ogni vita è
composta di tante vite diverse. e in una di queste tue vite diverse, tu ti sei
ritrovato casualmente a vivere nella stanza che dava sul fiume. ed era una
stanza piccola, ma ti bastava. e fuori dalla finestra di questa stanza piccola e che ti bastava c’era
il fiume. tu lasciavi i vetri accostati, la notte, per addormentarti col rumore dell’acqua.
quando ti capitava di lasciare l’albergo per un paio di giorni, certi
fine settimana che tornavi verso quella che in fondo e ovunque tu vivessi è
sempre stata la “tua” città, ogni volta che ti capitava di lasciare l'albergo per un paio di giorni, ti tenevano quella stessa stanza, come
una sorta di tacito accordo. e al tuo ritorno era a quella stanza piccola sul
fiume che facevi ritorno, nei mesi in cui hai vissuto lì.
e c’era il rumore sommesso dell’acqua che entrava dalla finestra della
stanza piccola sul fiume. e c’era il piccolo ritmico rumore della pioggia che
batteva lieve sul fiume, nei risvegli dei giorni di pioggia]
ci sono notti di piccole stelle tremolanti nel vento del cielo delle notti che le piccole stelle tremolano nel cielo di vento.
ci sono notti di piccole stelle tremolanti nel vento del cielo delle notti che le piccole stelle tremolano nel cielo di vento.
[ed è così, guardando le piccole stelle tremolanti nel cielo nero
delle notti, che scopri che hai dimenticato le costellazioni. riconosci le orse,
la cintura di orione quando è inverno, e cassiopea. delle altre, alcune le vedi
ancora, ma non ricordi il loro nome -proprio non lo ricordi-, e alcune non
riesci più a distinguerle, perse in troppe stelle nel cielo.
ed è così che scopri che da qualche parte hai dimenticato le
costellazioni, da qualche parte in un’altra vita. ché ogni vita è composta di
tante vite diverse. e in una di queste tue vite diverse tu eri capace di dare
un nome alle costellazioni e alle stelle che vedevi nelle notti che le piccole
stelle tremolano.
c’erano notti che ti sdraiavi sul prato, e guardavi su. ed era così
che ti perdevi, quelle notti.]
[e, poi, dopo, anni dopo, in un’altra ulteriore vita, ché ogni vita è composta di tante vite diverse, in una di queste tue vite diverse il dito che ti indica piccole stelle che scintillano nel vento di un cielo nero, e la voce che ti dice “guadda! guadda quante fate su nel cielo”]
i believe the stars are the headlights of angels
[e, poi, dopo, anni dopo, in un’altra ulteriore vita, ché ogni vita è composta di tante vite diverse, in una di queste tue vite diverse il dito che ti indica piccole stelle che scintillano nel vento di un cielo nero, e la voce che ti dice “guadda! guadda quante fate su nel cielo”]
i believe the stars are the headlights of angels
driving from heaven to
save us
won’t you look at the
sky?
they’re driving from
heaven into our eyes
ci sono gli attimi, a volte. e piccoli scarti impercettibili. e la differenza che questo fa.
ci sono gli attimi, a volte. e piccoli scarti impercettibili. e la differenza che questo fa.
[e pensi che forse il tempo, in sé, è inerte. il tempo non cambia
nulla. è ciò che accade nel fluire del tempo a determinare i cambiamenti.
e gli attimi scartano, a volte, scartano e cambiano direzione, gli attimi.
accade senza che nulla accada, così, semplicemente accade. ed è come sentire il
rumore che fa quando il momento cambia, e diventa qualcos'altro.
e senti lo stacco dove prima c’era una sorta di intimità. ed è un
attimo. e sembra trascorso un secolo.]
[e gli attimi scartano, a volte. e cambiano direzione, gli attimi.
accade senza che nulla accada, così, semplicemente accade.
ed è come sentire il rumore che fa quando il momento cambia, e diventa qualcos’altro.
ed è un attimo, e sembra trascorso un secolo.]
don’t know where i’m going
accade senza che nulla accada, così, semplicemente accade.
ed è come sentire il rumore che fa quando il momento cambia, e diventa qualcos’altro.
ed è un attimo, e sembra trascorso un secolo.]
don’t know where i’m going
don’t know where it’s
flowing
but i know it’s finding
you
ci sono nuvole rapide che passano sotto il sole, e l’alternarsi di luce e ombra.
ci sono nuvole rapide che passano sotto il sole, e l’alternarsi di luce e ombra.
[e nel tempo a spirale c’è l’eterno ritorno dell’identico diverso da
sé. e le bolle di sapone che scivolano sul vento sono le stesse, però ora non
sei tu ad inseguirle, ma è lei. e tu guardi. guardi le bolle volare. guardi lei
che corre. la guardi afferrare bolle di sapone in volo. distruggendo mondi.]
continuano i giorni dell’azzurro del cielo. continua il vento. continua l’onnipresente fruscio delle foglie. continuano le notti nere di stelle.
continuano i giorni dell’azzurro del cielo. continua il vento. continua l’onnipresente fruscio delle foglie. continuano le notti nere di stelle.
ci sono nuvole rapide che passano sotto il sole. e montagne immobili a
chiudere ogni orizzonte.
c’è un lago incastrato tra le montagne, laggiù, in fondo. e l’odore di
acqua dolce non arriva fino a quassù.
ci sono libri da leggere. e ci sono parole da scrivere. e parole da
leggere, anche. e ci sono le sue corse da seguire con lo sguardo, per poi
riderne.
lasciami qui, lasciami stare, lasciami così,
lasciami qui, lasciami stare, lasciami così,
non dire una parola che non sia d'amore
per me, per la mia vita, che è tutto quello che ho,
è tutto quello che io ho, e non è ancora finita.
c’è lo scorrere del tempo immobile quaggiù, qua, sotto, quaggiù sulla terra.
c’è lo scorrere del tempo immobile quaggiù, qua, sotto, quaggiù sulla terra.
sopra, nel cielo del giorno e della notte, le scie degli aerei attraversano uno dei corridoi della rotta nord.
[© the silver jews, the go-betweens, c.c.c.p.]
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