and girl it looks so pretty to me like it always did,
like the spanish cities to me when we were kids e non erano città
spagnole, non per te, non per voi, per voi non erano spagnole, le vostre città,
e non lo sono state mai.
eravate adolescenti
in vie austriache, e che camminavano lenti attraverso un cimitero ricoperto
d'erba. dalla vetrina si vedeva l'abside della cattedrale, la pioggia cadeva
fine, e bevevate caffè bollente, stringendo le mani attorno alle tazze, per
scaldarvele. nei piatti briciole scure di sachertorte, e gli aloni lasciati dai
cucchiaini.
nelle strade di
città tedesche era una domenica deserta, nessun in giro, saracinesche abbassate
ovunque, una domenica deserta come se il mondo si fosse fermato e il genere
umano fosse scomparso, silenziosamente, senza alcun clamore, svanito nel nulla
tutto il genere umano, lasciandosi dietro solo le architetture dei palazzi e la
meccanica delle automobili parcheggiate come unica traccia di sé.
c'era uno
scompartimento buio, ed era solo per voi due, quello scompartimento nel treno
che attraversava veloce la notte e i campi di francia, in starlight nights i saw you, so cruelly you kissed me, your lips a
magic world, your sky all hung with jewels. the killing moon, will come too
soon. Il buio dello scompartimento e un "vorrei poterti dire la stessa
cosa" che è più assassino della luna. fuori il paesaggio oscuro che scorre
veloce, dentro intrecciare corpi, sfiorando sensazioni.
erano i canali di
amsterdam, e correre correre correre a perdifiato, correre per arrivare alla
stanza, quella stanza in cima alle scale ripide e strette, così ripide che in
cima ci arrivavate col fiatone, la stanza minuscola e con il soffitto
altissimo, minuscola intorno a un enorme letto sfatto, bianca talmente bianca
la stanza che il mattino dopo strizzerete gli occhi per poterla guardare
attraverso l’esplosione del sole, e ora ridere, ridere nella notte cercando le
cartine e sbriciolando tabacco, la fiammella dentro il palmo della mano. al
risveglio, il mattino dopo, sorridere, con la luce attraverso la vetrata che
disegnava i vostri corpi tra le lenzuola bianche. e strizzare gli occhi per
riuscire a vedere, nel bianco di questa stanza sospesa sui tetti di amsterdam.
era pedalare
cazzafrulli lungo i canali nella luce tersa dell'estate del nord, uno scarto improvviso e un groviglio di ruote
e bici, e ritrovarsi per terra a ridere della geometria di due biciclette
perfettamente impilate.
era il fermo
immagine di due adolescenti sotto cieli belgi, e quelle nuvole veloci che
attraversano i cieli del belgio, talmente veloci che solo magritte riesce a
fermarle.
eravate fermi sulla
collina a guardare l’oceano, e quel tramonto stinto alle 10 di sera in terra di
normandia. la stagione è indefinibile, com'è il momento in cui ti accorgi che
stai guardando un'estate morire.
eravate treni, strade e stanze, e pullman e metrò presi al volo,
adolescenti sotto cieli e stelle di mezza europa.
è la tua voce quella che dice “sai che così mi costringerai a ricordarmi di
questo lampione per tutta la vita? questo lampione. proprio questo. ma ti
sembra giusto essere costretto a ricordarmi per tutta la vita un lampione
così?”, e lei che ridendo dice qualcosa tipo “ma va che te lo dimenticherai”, e
invece eccoti qua a pensare a un lampione di parigi, a lei che ti dice qualcosa
mentre ci passate accanto, e al tuo “anch’io” soprappensiero e poi subito dopo
la consapevolezza improvvisa e allora è un gesto un attimo quando con la mano
fai perno sul lampione e gli ruoti intorno e le arrivi davanti e le dici
“scusa?! cos’hai detto?!”.
e poi, e poi, passare attraverso campi verdi infiniti attraversando la
cecoslovacchia, quando esisteva ancora un cecoslovacchia da attraversare, e
camminare gli infiniti grigi di varsavia, e poi eccovi lungo i canali e le
vetrine di danzica sentendosi in un'olanda minore.
eravate i cieli blu dell’italia del sud e il bianco delle case di
calce, e il sapore del sale sulla sua pelle nella stanza senza imposte e senza
mobili senza nulla con solo un materasso per terra e her body tan and wet
down at the reservoir, at night on them banks i’d lie awake, and pull her close
just to feel each breath she’d take.
e c'erano i giorni spesi sui banchi nelle mattine infinite di ore che
non passano mai, e c'erano gli autobus al ritorno e poi, e già, poi, sul
portone non c’è più lei, forse ho sognato, forse tutto si è già fermato, e si è fermato quando c'erano i pomeriggi di libri da sottolineare con il sole che si abbassa dietro
i vetri, e bigiare in giorni qualunque per scivolare in un letto ancora caldo
del suo sonno e sulla sua pelle, e le sere d’inverno in vie di lampioni a
parlare con la condensa avvolta come fumetti intorno alle parole o a coprire il
mondo al di là dei finestrini, e c'erano le notti d’estate camminando strade
vuote o in letti senza lenzuola, e aspettare partenze che stavano per arrivare,
e i remember we were driving, driving in your car, the speed so fast i felt
like i was drunk, city lights lay out before us, and your arm felt nice wrapped
‘round my shoulder, and i had a feeling that i belonged, and i had a feeling i
could be someone, be someone, be someone e c'erano strade e c'erano stanze,
e c'era una strada sterrata in mezzo ai campi del granturco ormai giallo
d'un'estate che stava morendo, e la sua pelle sulla tua e respirare unisoni e you
know i’d sooner forget, but i remember those nights when life was just a bet on
the race between the lights. you had your head on my shoulder, you had your hand
in my hair, now you act a little colder like you don’t seem to care, già, è
esattamente così, è che sembra non
importare davvero più, ormai, ché gli anni passano e gli anni trapassano, e gli incontri
diventano sempre più casuali e sempre meno frequenti, poi, ed è meglio così, ti
dici, sì, è molto meglio così, perché quando gli anni passano e gli anni trapassano gli adolescenti
svaniscono, man mano svaniscono finché non li riconosci neanche più quando li
incontri, quei due adolescenti che non ci sono più, nascosti sotto i vestiti e
le facce degli adulti che sono diventati.
ed è proprio così, sembra davvero non importare più, ormai.
e sì, forse è davvero meglio così.
and girl it looks so
pretty to me like it always did, like the spanish cities to me when we were
kids anche se non erano città spagnole, non per voi, per
voi le vostre città spagnole non lo sono state mai, e quei due adolescenti è
già tanto che non ci sono più, è così tanto ormai. eppure girl it looks so
pretty to me. like it always did.
… now all them
things that seemed so important, well, mister, they vanished right into the
air.
[© dire straits;
echo & the bunnymen; bruce springsteen; roberto vecchioni; tracy chapman]